Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in visita nel sud di Israele, Foto Ansa

Membri Ue e Usa a Tel AvivBlinken incontra Abu MazenSi media sugli ostaggi

Putin: "Israele ha diritto a difendersi" Tajani: "Hamas è come l'Isis e SS"

TEL AVIV – La diplomazia si muove: i leader del mondo volano in Israele nel tentativo di evitare un’ escalation. I vertici Ue si incontrano a Tel Aviv. Tra i presenti la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, la presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola, il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani e il segretario della Difesa americano, Lloyd Austin, che cercheranno di mediare sul rilascio degli ostaggi. Intanto, il segretario di Stato americano Antony Blinken è in Giordania, dove ha incontrato il presidente palestinese Abu Mazen. Atteso poi in Qatar, paese accusato di sostenere Hamas, per completare il tour diplomatico statunitense. A nord del Medio Oriente, invece, si muove il Libano con il leader di Hezbollah che ha incontrato il ministro degli Esteri dell’Iran a Beirut.

I vertici dell’Ue volano a Tel Aviv

Atteso per oggi l’incontro tra i rappresentanti del governo israeliano e i vertici dell’Ue Ursula von der Leyen e Roberta Metsola che poi proseguiranno l’attività diplomatica incontrando il Presidente della Palestina Abu Mazen. Intanto, è atterrato in Israele il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani – che verrà raggiunto dagli omologhi canadese e tedesco – secondo cui: “La priorità per l’Italia è il salvataggio degli ostaggi”. Tajani che ha paragonato Hamas all’Isis e alle SS, incontrerà nelle prossime ore il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen. Prevista una visita all’ambasciata italiana per incontrare alcuni familiari degli italo-israeliani al momento scomparsi. 

Putin avverte Israele: “Le perdite di civili sono inaccettabili”

Nel frattempo, il leader della Federazione russa Vladimir Putin, che non avrebbe telefonato l’amico Netanyahu, pur sostenendo che Israele è stata attaccata e quindi “ha il diritto di difendersi”, afferma che “un’offensiva di terra israeliana nella Striscia di Gaza porterà a perdite civili “inaccettabili” e che “la questione palestinese deve essere risolta pacificamente con la creazione di uno Stato indipendente con Gerusalemme Est come sua capitale”.

Il leader di Hezbollah incontra il ministro degli Esteri iraniano

Sul fronte diplomatico libanese, il leader di Hezbollah ha incontrato il ministro degli Esteri iraniano in visita a Beirut per discutere “delle posizioni da adottare” di fronte alla guerra tra Israele e Hamas. Lo ha riferito poco fa il partito libanese filo-iraniano. Secondo un comunicato stampa di Hezbollah, diffuso dalla tv al Manar, il segretario generale Hassan Nasrallah ha incontrato il capo della diplomazia iraniana, Hossein Amir-Abdollahian, arrivato ieri sera a Beirut.

L’Onu avverte: “Urgenti 294 milioni di dollari per Gaza e Cisgiordania”

Per far fronte alla crisi umanitaria mediorientale l’Onu lancia un appello urgente a donare almeno “294 milioni di dollari per rispondere ai bisogni urgenti degli abitanti vulnerabili della Cisgiordania e della Striscia di Gaza”.  In questo momento sono più di 400 mila le persone senza abitazione. Gli aiuti necessari riguardano più di un milione e 200 mila residenti dei territori palestinesi, precisa l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, sottolineando che le organizzazioni umanitarie non hanno più risorse per “rispondere in modo adeguato ai bisogni delle persone vulnerabili”.

Netanyahu mostra a Blinken le foto dei bambini uccisi da Hamas

Ieri il giorno dello choc. Il primo ministro israeliano a margine dell’incontro avvenuto ieri con Blinken ha mostrato le fotografie dei corpi di bambini uccisi e carbonizzati. “Hamas è disumano. Hamas è l’Isis”, afferma il tweet pubblicato dal profilo istituzionale del capo del governo di Israele.

L’attacco Hamas pianificato da due anni

Erano due anni che i militanti di Hamas preparavano in gran segreto l’attacco del 7 ottobre. Non una serie di attentati terroristici come gli altri, ma un vero e proprio piano complesso dove solamente pochi individui del gruppo terroristico conoscevano la sua esistenza. A svelare il dettaglio sull’organizzazione è stato Ali Baraka, alto dirigente dell’organizzazione militare palestinese. Secondo i media israeliani, i servizi segreti e i vertici militari avrebbero sottovalutato le informazioni di intelligence ottenute prima dell’attacco, senza far scattare nessun allarme.

Lorenzo Urbani

Laureato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza, sono giornalista pubblicista dal luglio 2020. Da un anno faccio parte del team di telecronisti per la redazione di Gianluca Di Marzio. Appassionato di tutti gli sport con il sogno di raccontare, un giorno, una finale di Champions League.