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Stato dell’Unione, von der Leyen: “Europa lotta per la pace. Sanzioni contro Israele”

di Enza Savarese10 Settembre 2025
10 Settembre 2025

Ursula von Der Leyen a Strasburgo durante il discorso sllo Stato dell'Unione |Foto Ansa

STRASBURGO – Lotta, unità e urgenza. Sono state le parole chiave del discorso sullo Stato dell’Unione della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Il quinto dalla sua carriera in Europa e il primo pronunciato a Strasburgo durante il suo secondo mandato. Il richiamo all’unità della presidente ha fatto riferimento in particolare al conflitto in Ucraina, dove von der Leyen ha annunciato “sei miliardi di euro dal prestito G7 per stipulare un’alleanza sui droni con Kiev”. Ma ha richiamato un fronte unito anche su Gaza e contro Israele proponendo “la sospensione del sostegno europeo a Tel Aviv”. 

Von der Leyen sul sostegno all’Ucraina: “Sei miliardi per accordo sui droni”

“Deve essere il momento dell’indipendenza dell’Europa”, lo ha detto alla platea di europarlamentari la presidente di commissione Ue. Un richiamo all’unità che deve essere materializzato con un sostegno unanime ai conflitti in atto alle porte dell’Europa. Per cominciare la leader europea ha fatto riferimento all’Ucraina annunciando che l’Ue “anticiperà 6 miliardi di euro dal prestito G7 e stipulerà un’alleanza sui droni con l’Ucraina”, per garantire alle forze di Zelensky “un vantaggio competitivo” contro la Russia. 

La proposta contro Israele: “Sospendere intesa con Tel Aviv” 

Il nodo più controverso affrontato dalla presidente di Commissione è stato quello sul fronte in Medio Oriente. Dopo aver condannato i bombardamenti a Gaza, per la von der Leyen la soluzione allo stallo risiede nel sospendere “il nostro sostegno bilaterale a Israele e di interrompere tutti i pagamenti in questi settori, senza compromettere il nostro lavoro con la società civile israeliana”. Sanzioni che la leader europea dichiara di voler estendere non solo ai ministri estremisti del governo israeliano, ma anche “contro i coloni violenti” in Cisgiordania. 

La reazione di Tel Aviv: “Propaganda influenzata da Hamas”

Una proposta a cui i vertici di Tel Aviv rispondono prontamente, etichettando la posizione di von der Leyen come “parole spiacevoli che sono state influenzate dalla propaganda mendace di Hamas e dei suoi alleati”, dichiara il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar. Per Tel Aviv “l’Europa trasmette un messaggio sbagliato, che rafforza Hamas e l’asse radicale in Medio Oriente”.  Una critica che arriva in parte anche dall’interno dello stesso parlamento europeo, dove il capodelegazione del gruppo dei socialisti e democratici europei, Itatxe Garcia Perez ha definito “tardive” le operazioni a sostegno di Gaza. La leader dei socialisti ha poi continuato il suo intervento rivolgendosi al leader del Ppe, Manfred Weber, bollandolo come “il nemico principale” della Commissione. Dichiarazioni che in pochi minuti hanno vanificato il senso di unità europeo richiesto dalla presidente Ue dal palco di Strasburgo.

Sui dazi: “Intesa con Usa da stabilità”

La presidente della Commissione si è poi soffermata sulla questione dei dazi. “I dazi doganali sono tasse – spiega la von der Leyen – ma l’accordo garantisce una stabilità fondamentale nelle nostre relazioni con gli Usa in un momento di grave insicurezza globale”. E annuncia due obiettivi: “Il primo è raddoppiare gli sforzi in materia di diversificazione e partenariati, mentre il secondo imperativo è che l’Ue intervenga laddove altri si sono ritirati, come la ricerca”.

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