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HomeEconomia Manovra, Giorgetti: “Obiettivo riformare Irpef e rottamazione. Ma ci sono priorità”

Giorgetti sulla manovra
"Obiettivo: Irpef e cartelle
Ma ci sono delle priorità"

Pesano Difesa e sostegno all'Ucraina

Venerdì il giudizio di Fitch sui conti

di Sofia Landi15 Settembre 2025
15 Settembre 2025

Giancarlo Giorgetti, ministro del Mef | Foto Ansa

Taglio dell’Irpef e rottamazione delle cartelle. Come confermato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, restano questi gli obiettivi della manovra di bilancio. Tuttavia, come specificato dal titolare del Mef, “sarà seguita una lista di priorità”. Nel corso di un intervento alla festa nazionale dell’Udc, il ministro ha fatto il punto sulla manovra, sottolineando che il governo andrà incontro a famiglie e lavoratori e che le previsioni macroeconomiche fatte per questi anni dal governo sono state confermate. 

Giorgetti: “Obiettivo riformare Irpef e rottamazione. Ma ci sono priorità”

Nel corso dell’intervento, il ministro Giorgetti ha sottolineato che “gli impegni internazionali connessi alle spese della Difesa, al sostegno all’Ucraina, non sono gratis”. Motivo per cui questi elementi dovranno essere considerati nella lista di priorità che il governo dovrà mettere in fila nella nuova legge di bilancio. Mentre riguardo all’ipotesi di un intervento sulle banche, ha specificato che le valutazioni “saranno fatte soltanto quando il quadro di priorità sarà definito”. Bisognerà dunque attendere due settimane. 

Venerdì il giudizio di Fitch sui conti

Intanto è atteso per venerdì il giudizio di Fitch – l’agenzia internazionale di valutazione del credito e rating – sui conti italiani. E secondo Giorgetti, l’Italia “passerà bene l’esame”. Il ministro ha infatti dichiarato di aspettarsi buone sorprese, visto che, se il voto sarà obiettivo rispetto alla realtà, “l’esaminatore non potrà non notare quello che tutti i mercati stanno notando”. 

Bankitalia, “A luglio il debito pubblico cala a 3.056 miliardi”

Come riferito dalla Banca d’Italia, a luglio è calato il debito pubblico, risultando pari a 3.056,3 miliardi. Una diminuzione di 14,5 miliardi rispetto all’anno precedente, dovuta a diversi fattori: all’avanzo di cassa delle amministrazioni pubbliche (14,2 miliardi), alla riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (0,2 miliardi, a 46,8) e all’effetto degli scarti e dei premi all’emissione. E poi ancora al rimborso, alla rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e alla variazione dei tassi di cambio (0,1 miliardi).

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