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Gaza, governo pronto alla ricostruzione e all’invio di militari

di Elisabetta Guglielmi16 Ottobre 2025
16 Ottobre 2025
ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani

Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani | Foto Ansa

ROMA – Mettere in sicurezza la Striscia di Gaza, segnando la fine della prima fase emergenziale e l’inizio della vera e propria ricostruzione. Sono questi i due momenti di una tabella di marcia discussa a Palazzo Chigi. Nella riunione della task force dei vari ministri, il nuovo inviato speciale della Farnesina per Gaza Bruno Archi, Protezione civile e Servizi, ha definito le linee di intervento da inserire in un “piano organico”. Centrale nella discussione sono i temi collegati a sanità, istruzione, agricoltura, sicurezza e intelligence. Intanto, una piccola task di otto carabinieri verrà inviata subito al valico di Rafah.

Le strategie del governo per Gaza

In una intervista rilasciata al Corriere della Sera, Marco Minniti, ex ministro dell’Interno del governo Gentiloni e presidente della Med-Or Italian Foundation, ha definito l’Italia come “apripista per aiutare la Ue a diventare protagonista in un processo di ricostruzione”. Necessaria è però una “forza di stabilizzazione militare a Gaza, con la spina dorsale dei Paesi arabi e con un mandato Onu, senza la quale è impossibile pensare al disarmo di Hamas e al ritiro delle forze israeliane”.

Il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara ha assicurato l’impegno sulla “ricostruzione delle scuole di Gaza”. Il ministro dell’Università e della ricerca della Repubblica Italiana Anna Maria Bernini ha proposto “l’attivazione di corsi a distanza, con atenei tradizionali e telematici e la costruzione di un’università nella Striscia”.

Il sostegno di Pd e M5s

Per la prima volta da tempo, sul dossier mediorientale si è registrato un punto di contatto. In Parlamento le opposizioni, Pd e M5s, hanno annunciato il sostegno all’operazione di ricostruzione di Gaza e allo schieramento di militari italiani. Per il leader M5s Giuseppe Conte “adesso l’Italia potrebbe svolgere un ruolo a Gaza: abbiamo dei professionisti apprezzati sempre in tutto il mondo con una capacità di dialogo e la capacità straordinaria di realizzare un processo di pacificazione con le popolazioni locali”.

Gli aiuti italiani

Il governo prepara il più grande invio. Il ministro Francesco Lollobrigida ha annunciato che il Paese è pronto a inviare “100 tonnellate di generi alimentari raccolti grazie al contributo delle principali realtà del Sistema Italia”.
In occasione della futura apertura del valico di Rafah si valuta l’invio di circa 200 carabinieri nella Striscia per addestrare le forze locali palestinesi. In gioco anche la possibile presenza di uomini del genio militare per rimuovere mine e ordigni bellici.

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