MILANO – Sono due le persone indagate per omicidio stradale a seguito del grave incidente di domenica 16 novembre, che ha visto coinvolti un suv e un’auto nel capoluogo lombardo. Sia il 23enne che era alla guida del Mercedes G Brabus, sia il 32enne conducente della Opel Corsa sono stati iscritti per l’ipotesi di omicidio del 19enne che era a bordo della prima auto.
Le indagini
Proseguono le indagini per chiarire le dinamiche dell’incidente stradale di domenica all’alba, in viale Fulvio Testi a Milano. Lo scontro tra il suv e l’auto ha causato la morte del 19enne Pietro Silva Orrego, deceduto all’ospedale di Niguarda. Altri tre giovani sono rimasti feriti.
Secondo le prime risultanze, al volante del Mercedes di lusso, un veicolo da oltre 700 cavalli e dal valore di circa mezzo milione di euro, c’era un 23enne che aveva preso a noleggio l’auto da una società specializzata. A bordo con lui c’erano il 19enne poi deceduto e una 30enne rimasta gravemente ferita. Nell’impatto è rimasta coinvolta anche un’auto guidata da un uomo di 32 anni, originario di Napoli, trasportato in ospedale in codice giallo.
Secondo la pm Serafini e la Polizia locale, il Suv andava a velocità molto sostenuta. Dalle prime analisi, che dovranno essere confermate da accertamenti specifici, il 23enne sarebbe positivo ad alcol e droga. Il 32enne era invece già risultato positivo al pre-test sull’assunzione di droga.
I video dell’incidente sui social
I filmati, girati da passanti e diffusi sui social poche ore dopo l’impatto sono stati fondamentali per ricostruire le dinamiche dell’impatto. Due video in particolare, ora al vaglio degli inquirenti, chiariscono il coinvolgimento di un ragazzo di 20 anni inizialmente ritenuto alla guida del Suv. Il giovane, in realtà, è accorso sul luogo dello schianto per soccorrere gli amici. Come ricostruito da Il Corriere della Sera, le immagini mostrano il 20enne mentre tenta di aprire le portiere e di sfondare un finestrino, perdendo una scarpa ritrovata poi tra i rottami.
