ROMA – Numero chiuso o numero aperto, questo è il dilemma. Non si arrestano le polemiche attorno alla riforma delle modalità di accesso alla facoltà di Medicina. Un tema tornato al centro della discussione alla Camera dei deputati nella mattinata di mercoledì 17 dicembre. Ai microfoni di Lumsanews la titolare di Viale delle Mura Portuensi ha commentato la sua reazione alle contestazioni di un gruppo di studenti di medicina – reduci dai primi test del semestre filtro – durante un incontro di Atreju, la kermesse di Fratelli d’Italia.
“La mia risposta ad Atreju è stata una reazione politica ad una contestazione politica”, ha dichiarato dal Transatlantico la ministra dell’Università al margine del question time alla Camera dei deputati. Bernini ha difeso la sua replica dal palco di festa giovanile della destra italiana – quando aveva rispolverato lo slogan caro al Cavaliere “Siete sempre dei poveri comunisti” -, dicendosi sempre aperta a parlare con tutti istituzionalmente. “Ho sempre incontrato tutte le rappresentanze e continuerò a farlo”, ha assicurato.
E sui timori degli studenti di poter perdere un anno a causa del semestre filtro, la forzista rassicura: “Nessuno perderà tempo. Quando sono arrivata, c’erano 12mila posti disponibili. Siamo riusciti ad arrivare a 24mila e intendiamo allargare ancora le disponibilità”, ha dichiarato. Ma queste novità, per la ministra, non devono essere strumentalizzate. Sbagliato parlare di fine del numero chiuso: “Non si può fare. Non ho mai detto di eliminare il numero chiuso”, conferma.
L’intento della nuova riforma, dunque, è farlo quindi gradualmente, ma per gli studenti il nuovo metodo utilizza uno sbarramento troppo restrittivo. La risposta a chi ha tentato il semestre filtro arriverà il 23 dicembre, data in cui saranno pubblicati i voti degli esami al termine dei due appelli, mentre la graduatoria ufficiale verrà pubblicata il 13 gennaio. “La lista definitiva indicherà anche possibili debiti d’esame che i ragazzi dovranno eventualmente sanare”, conclude la ministra.


