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HomeEconomia Manovra, nel maxiemendamento spuntano stretta sulle pensioni e più soldi alle imprese

Manovra, modifiche in corso
Nel maxiemendamento spunta
la stretta sulle pensioni

Dalle assicurazioni fondi per le imprese

La maggioranza punta a chiudere presto

di Marco Bertolini17 Dicembre 2025
17 Dicembre 2025
emendamenti

L'aula della Commissione Bilancio al Senato ! Foto Ansa

ROMA – Il governo rilancia, anzi raddoppia. La manovra cambia con nuove misure, dalla doppia stretta sulle pensioni all’aumento di soldi per le imprese passando per i limiti al riscatto della laurea. La maggioranza punta a chiudere in Commissione Bilancio entro venerdì con il maxiemendamento da 3,5 miliardi di euro, anche senza l’innalzamento del tetto al contante.

Doppio allungamento dell’età pensionabile

Le pensioni sono al centro delle modifiche alla manovra depositate dal governo. Un emendamento da 30 pagine che contiene due strette che allontanano l’uscita dal lavoro a partire dal 2031-2032. La prima estende il tempo di attesa fra la maturazione dei requisiti per andare in pensione e l’uscita effettiva, spostata di tre mesi per i pensionamenti anticipati, quelli che si ottengono con 42 anni e 10 mesi di anzianità. Oggi chi taglia il traguardo dell’anzianità contributiva deve aspettare tre mesi prima di smettere di lavorare. Dal 2032 la finestra si allunga a quattro mesi, che diventano cinque nel 2034 e sei dal 2035. 

La seconda modifica è invece una stangata sui riscatti dei periodi di laurea con l’uscita dal lavoro che si allontana di due anni e mezzo. L’emendamento del governo prevede, infatti, che per il conseguimento dei requisiti pensionistici, dall’anzianità contributiva riscattata si cancellano sei mesi per i soggetti che maturano i requisiti nel 2031. Poi l’aumento in proporzione: un anno per chi li matura nel 2032, 18 mesi nel 2033 e due anni nel 2034, 30 mesi a partire dal 2035. Sono esclusi da queste strette i lavoratori che, all’entrata in vigore la legge di Bilancio, saranno titolari di prestazioni straordinarie dei fondi di solidarietà. E quelli coperti da accordi collettivi già sottoscritti, nonché i soggetti coinvolti da esodo.

Le novità che riguardano il settore privato

Novità anche per i lavoratori dipendenti del settore privato. La prima misura amplia la platea di imprese che hanno l’obbligo di versamento al Fondo tesoreria Inps. Infatti i datori di lavoro che raggiungono la soglia dei 50 dipendenti dopo l’avvio dell’attività, devono ora versare per l’erogazione del Tfr. Il periodo considerato è quello a decorrere dall’1 gennaio 2007, prendendo a riferimento la media annuale dei lavoratori in forza nel 2006.  L’altra misura prevede dall’1 luglio 2026 un meccanismo di adesione automatica alla previdenza complementare per i neo assunti nel privato. C’è la possibilità di rinunciarvi entro 60 giorni. Il governo prevede così un aumento graduale delle adesioni alla previdenza per i lavoratori di prima assunzione.

Dalle assicurazioni i fondi per le imprese

Ma c’è di più. Inserito anche un nuovo contributo dalle assicurazioni. Entro il 16 novembre di ogni anno le compagnie verseranno un acconto pari all’85% del contributo sul premio delle assicurazioni dei veicoli e dei natanti dovuto per l’anno precedente. In soldi: 1,3 miliardi di euro che entrano nel bilancio del prossimo anno. Così arrivano le risorse per le imprese e quindi la super deduzione dei loro investimenti, che durerà fino al 2028. Nel bilancio delle aziende, la deduzione dei costi sostenuti potrà essere maggiorata del 180% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 100% per quelli fino a 10 milioni e del 50% per quelli tra 10 e 20 milioni di euro. L’emendamento del governo, oltre a dare, chiede. Nel 2029 entra in vigore la ritenuta d’acconto dell’1% nelle transazioni fra imprese per un gettito atteso da 1,469 miliardi di euro all’anno. 

La maggioranza punta a chiudere

A quindici giorni dalla scadenza della conversione in legge alle Camere, l’intervento al Senato rallenta il lavoro in commissione. L’obiettivo è chiudere l’esame in Commissione Bilancio venerdì 19 dicembre con l’approdo nell’Aula di Palazzo Madama lunedì 22 per la discussione e martedì 23 per il voto. La manovra, poi, passerà all’esame della Camera entro la data limite del 31 dicembre. 

Tante modifiche ma anche qualche ritiro. Infatti nulla da fare, al momento, per l’innalzamento del tetto al contante sopra l’attuale soglia di 5mila euro. L’emendamento di Fratelli d’Italia, a prima firma Matteo Gelmetti, avrebbe voluto introdurre dal 2026 un’imposta speciale di bollo da 500 euro sui pagamenti effettuati in denaro contante in Italia per un importo compreso tra 5.001 e 10.000 euro. La proposta avrebbe alzato il tetto attuale all’uso del contante. 

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