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Adolescenti canadesi rubano un frammento del Colosseo

di Renato Paone19 Marzo 2014
19 Marzo 2014

GABRIELLI AG.TOIATI ROMA - COLOSSEO - CONTROLLI - TURISTI

Non contenti dei souvenir reperibili in qualsiasi negozio romano, quattro adolescenti canadesi, lunedì pomeriggio, si sono improvvisati archeologi e hanno deciso di prelevare personalmente un frammento del Colosseo per portarselo a casa. Il 15enne responsabile del danneggiamento è stato fotografato da un altro turista che ha provveduto immediatamente a riferire il fatto al servizio di vigilanza dell’Anfiteatro Flavio. Intervenuti sul posto, i carabinieri del comando Celio hanno atteso il novello Indiana Jones all’uscita del giro guidato per poi chiedere al ragazzo, una volta riconosciuto lo zainetto nel quale aveva nascosto il frammento, di tirare fuori la preziosa merce. All’inizio si è mostrato riluttante, ma dopo un po’ d’insistenza ha accompagnato i carabinieri sul luogo del misfatto. I militari dell’Arma hanno così denunciato i quattro studenti per danneggiamento del patrimonio archeologico e per furto aggravato, ponendo il reperto sotto sequestro.
«L’asportazione di una porzione di muro antico -spiega la Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma- comporta un danno relativo alla conservazione e all’immagine del monumento, piuttosto che in relazione al valore venale del laterizio strappato». Il frammento, della lunghezza di 9 cm, di altezza 5 cm e dello spessore di 3,8 cm, sarà ricollocato al suo posto originario non appena verrà restituito dal comando del Celio alla Soprintendenza.

Avvenimenti del genere, però, non destano scalpore poiché non è la prima volta che dei turisti-predoni minacciano i reperti capitolini. A segnalare i furti dai siti archeologici e dai musei della Città Eterna è la polizia di frontiera dell’aeroporto intercontinentale di Fiumicino, che sempre più frequentemente blocca alla partenza valigie e trolley carichi di veri e propri tesori, appartenenti perlopiù a visitatori provenienti dal Nord Europa, ma anche dagli Stati Uniti.
Eclatante la restituzione avvenuta nel maggio del 2009, all’Agenzia Regionale di Promozione Turistica di Roma e del Lazio, di un pacco contenente un pezzo di travertino rubato 25 anni prima, sempre al Colosseo, da una coppia di Greesboro, città del North Carolina: «avremmo dovuto farlo molto prima – questo il messaggio dei “predatori dell’arca perduta”- ma ci scusiamo e restituiamo ciò che abbiamo preso al Colosseo venticinque anni fa, affinché torni al luogo cui appartiene. Il nostro fu un gesto egoista e superficiale, se tutti i visitatori si comportassero come noi di quel monumento storico non rimarrebbe più nulla». Presa di coscienza che si auspica venga presa ad esempio da chi ancora continua a giocare al novello archeologo.

Renato Paone

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