HomeCronaca “Aiutiamo gli invisibili. Oggi tra i senzatetto uno su due è italiano”

“Aiutiamo gli invisibili
Oggi tra i senzatetto
uno su due è italiano"

Marzia Giglioli guida le ronde solidali

attive tra i vicoli del centro di Roma

di Alessandro Rosi27 Gennaio 2019
27 Gennaio 2019

La Ronda della Solidarietà è un’associazione laica di volontariato, operativa a Roma dal 2010. Pur non disponendo di alcuna struttura ricettiva o contributo pubblico, ogni settimana – il lunedì e il giovedì sera – i volontari si riuniscono in Piazza del Foro di Traiano, nel centro di Roma, per la distribuzione di pasti caldi.

Marzia Giglioli è la presidente della Onlus e si occupa in prima persona della somministrazione del cibo.

 

Marzia, ci può descrivere la vostra realtà?

Siamo attivi da dieci anni nel centro di Roma. Operiamo nel cuore della Capitale, a due passi dai Fori Imperiali. Cerchiamo le persone più disagiate, che rifiutano le strutture più note per vari motivi: per non essere schedate, per non subire l’umiliazione necessaria dei tesseramenti, per timore di essere riconosciute. E le abbiamo trovate nei vicoli, accorgendoci di persone assolutamente invisibili, che avevano bisogno di essere aiutate. Da questa prima azione ne è nato un punto nel centro dove loro possono sempre venire a mangiare. Spesso ci troviamo a Santi Apostoli, dove i frati ci ospitano in caso di pioggia.

 

Perché si chiama “Ronda della solidarietà”?

Perché andiamo in giro. La missione che i volontari si sono dati è di rompere con l’invisibilità di queste persone, che sono ad un passo dalla grande realtà del centro con le luci. Loro invece, nel buio dei portoni e delle stradine, non hanno nulla. Poi sono nate delle amicizie. Siamo un gruppo che si ritrova qui da anni. Gli offriamo quello che possiamo, anche l’amicizia.

 

Quante persone assistete, somministrando pasti?

Questo è un problema gravissimo, che vediamo crescere di anno in anno. All’inizio erano pochi, adesso arriviamo a 100, 150 persone a serata, quindi sono veramente tante. E molti sono nostri connazionali. Qualche anno fa erano soprattutto stranieri, oggi almeno il 50% sono italiani.

 

Di quale età?

Qui ci sono persone di tutte le età. Tocchiamo con mano il disagio giovanile, di ragazzi che non hanno trovato sbocchi lavorativi, e dei pensionati che non arrivano alla fine del mese.

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