Amatrice, due mesi dopo: cosa è stato fatto e cosa resta da fare

Intanto nella notte si avvertono nuove scosse

È mezzanotte e sei minuti, sessanta giorni dopo: la terra trema ancora, ma più lievemente. E lo rifà a mezzanotte e ventidue. Prima con epicentro a Rieti, poi ad Amatrice: la nuova  scossa è percepita, ma non provoca danni o crolli. La paura non si è attenuata del tutto, ma forse è sopraffatta dalla voglia di ricominciare, dalla volontà di dare una parvenza di normale a un quotidianità devastata.

Il cammino è ancora lungo: case da abbattere, strade da ricostruire, edifici sotto sequestro. Due mesi non sono nulla in confronto al tempo che ci vorrà per ridare un aspetto di normalità alle zone colpite dal sisma lo scorso 24 agosto. Nell’immediato, però, si pensa all’arrivo dell’inverno, al freddo, alle tendopoli da chiudere. Come si legge dal comunicato stampa della Protezione Civile sono in corso «le attività di smontaggio delle ultime aree di accoglienza allestite». Tra le 1209 persone ad oggi assistite c’è anche chi preferirebbe non lasciare il territorio; di queste, quasi 900 sono accolte in alberghi o strutture ricettive e 145 quelle del progetto C.A.S.E., promosso dal comune de L’Aquila.

Intanto, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del 17 ottobre del decreto legge riguardo gli interventi post-terremoto, ci sono già state le prime riunioni riguardo la ricostruzione, in cui hanno partecipato il Capo Dipartimento della protezione civile e il commissario straordinario Errani. «Siamo usciti dalle tende in due mesi. È un risultato importante – ha spiegato Errani ai microfoni Sky Tg 24 -. Stiamo lavorando per allestire strutture provvisorie per negozi e attività economiche danneggiate». Ma si pensa anche a tutelare le bellezze artistiche e a gestire le donazioni alimentari a rischio deterioramento. A questo proposito, pochi giorni fa, è stata sottoscritta una convenzione fra il Dipartimento della Protezione Civile, le Regioni Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria, la Croce Rossa Italiana e la Fondazione Banco Alimentare Onlus.

Si entra così in una nuova fase di gestione delle aree colpite dal sisma. Un macchina che non si ferma e regala risultati: le scuole sono state allestite in tempi record e dal 7 novembre sarà pronto anche il liceo costruito dal Trentino.  I presidi prevedono anche di portare all’acquario di Genova gli studenti per dare serenità e far comparire il sorriso sui volti dei più piccoli. Lo stesso che compare su quello dei più grandi al ritrovamento ad Illica (Accumoli) di Olivia, una gatta sopravvissuta due mesi sotto le macerie. Migliorano anche le condizioni di salute anche di Pietro, un altro felino che si era salvato dal sisma di agosto. Piccole storie che fanno sorridere e continuano a iniettare fiducia all’idea di una prossima ripartenza.

Alessio Foderi

Nato a Orbetello nel 1994, cresce nella Maremma Toscana e si trasferisce a Pisa, per frequentare l’università dove, dopo aver trascorso un periodo a Londra, si laurea in traduzione e interpretariato nel Luglio 2016. Oltre le lingue, coltiva molte passioni come la fotografia e il cinema: curioso e determinato, dal 2014 inizia a collaborare con RadioEco.it, prima come blogger e poi come speaker della trasmissione settimanale “Associazioni d’Idee”. Adesso alla Lumsa per inseguire una passione e realizzare un sogno.