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HomePolitica Ammessi cinque referendum sulla giustizia in primavera. Alla Camera pdl su fine vita

Ammessi cinque quesiti
sulla Giustizia
Referendum in primavera

Dopo la bocciatura sull'eutanasia

la partita sul fine vita va alla Camera

di Alessio Brandimarte17 Febbraio 2022
17 Febbraio 2022

Inaugurazione dell'anno giudiziario in Cassazione, Roma, 31 gennaio 2020. ANSA / ETTORE FERRARI

La Consulta ha giudicato ammissibili cinque degli otto quesiti referendari proposti. Tutti i referendum, per cui gli italiani saranno chiamati a votare tra il 15 aprile e il 15 giugno, saranno sulla giustizia. Il più rilevante riguarda l’abrogazione della legge Severino: il quesito chiede lo stop alla decadenza automatica del ruolo di parlamentari, rappresentanti del governo, sindaci e amministratori locali, a seguito di una condanna definitiva.

Non solo legge Severino: il voto sugli altri quattro quesiti

Si voterà anche sulla separazione delle funzioni giudicante e inquirente dei magistrati: in caso di successo del Sì, la decisione dovrà essere presa a inizio carriera e non sarà modificabile nel corso della vita professionale. Un terzo quesito è sulle modalità di candidatura al Consiglio superiore di magistratura: per ridurre il peso delle correnti, non sarebbe più necessario raccogliere le firme. Per quanto riguarda i limiti al ricorso alla carcerazione preventiva, quest’ultima sarebbe cancellata in caso di rischio di reiterazione del reato. Infine, sarebbe consentito agli avvocati che fanno parte dei Consigli giudiziari di esprimere il loro voto sulle valutazioni di professionalità dei magistrati. Bocciati invece i referendum sulla legalizzazione della cannabis e sulla responsabilità diretta dei magistrati, dopo quello sull’omicidio del consenziente.

Il pdl sul fine vita arriva in Aula, battaglia dal centrodestra

A questo proposito, riprende oggi alla Camera il cammino del progetto di legge sul fine vita, con il voto agli emendamenti. Circa 200 sono del centrodestra, che è pronto a dare battaglia, forte dello stop arrivato dalla Corte Costituzionale. Ma la legge va avanti, grazie al pressing del presidente della Camera, Roberto Fico, sul provvedimento, nato dall’unificazione delle proposte di legge presentate da Partito democratico (Pd) e Movimento cinque stelle (M5s). Un appello arriva dal leader dei pentastellati, Giuseppe Conte: “Evitiamo colorazioni politiche, se questo può rendere più difficoltoso il dialogo con le altre forze politiche. Apriamoci a un confronto”. Pesa però l’altolà del Vaticano: “Altre sono le strade della medicina degli inguaribili e del farsi prossimo ai sofferenti e ai morenti”. Vista la delicatezza della questione, non si esclude il ricorso alla libertà di coscienza, più volte adottata da Forza Italia.

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