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HomeEconomia Approvati emendamenti al Rdc, Più privacy sui pagamenti lo Stato non vedrà le spese

Rdc, accolti gli emendamenti
Più privacy sui pagamenti
Lo Stato non vedrà le spese

Fino a sedici ore settimanali

saranno per lavori socialmente utili

di Matteo Petri26 Febbraio 2019
26 Febbraio 2019

La card presentata dal ministro del Lavoro dello Sviluppo economico e vicepremier Luigi Di Maio durante la presentazione del sito ufficiale e della card del reddito di cittadinanza, Roma, 04 febbraio 2019. ANSA/ANGELO CARCONI

Garantita la privacy sulle spese effettuate con la card del reddito di cittadinanza. Lo Stato non vedrà i singoli acquisti fatti da coloro che percepiranno i 780 euro. È questo il contenuto di un emendamento approvato poco fa dall’aula del Senato che recepisce le obiezioni del Garante. Lo Stato potrà quindi monitorare soltanto gli importi complessivi spesi e prelevati dalla Carta Rdc.

Via libera dell’Aula anche alla stretta contro i cosiddetti “furbetti del divorzio”: sarà necessario un verbale della polizia municipale che certifichi le separazioni o i divorzi avvenuti dopo il primo settembre 2018. Per chi proviene da Paesi extra Ue e vorrà candidarsi a percepire il reddito sarà necessario la certificazione del Paese di origine sulla situazione patrimoniale e reddituale nonché sulla composizione del nucleo familiare. Il certificato andrà poi validato dal consolato italiano. Saranno esentati soltanto i rifugiati politici e chi proviene da Paesi dai quali non è possibile ottenere la certificazione.

Confermata anche l’esclusione per 12 mesi dal reddito del solo soggetto che si dimette volontariamente e non di tutta la famiglia come inizialmente previsto. L’offerta di lavoro andrà accettata se previsto un salario di almeno 858 euro al mese, mentre i percettori di reddito con familiari disabili saranno tenuti ad accettare un’offerta di lavoro se è entro 100 chilometri dalla residenza. Per i genitori di figli minorenni, anche se separati, l’offerta di lavoro andrà necessariamente accettata solo se nei primi 250 chilometri dalla residenza, anche alla terza offerta.

Le ore di servizi socialmente utili da offrire al Comune di residenza potranno arrivare a 16 settimanali, con l’accordo delle parti. Confermata infine anche la proposta di porre a carico del Fondo per il reddito e non dei Comuni, l’assicurazione contro gli infortuni per queste attività.

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