A handout photo made available by the Chigi Palace Press Office shows Italian Minister of Economy, Roberto Gualtieri, while attends a press conference during a break of the Cabinet for the "Relaunch" Law Decree (dl Rilancio) at the Chigi Palace in Rome, Italy, 13 May 2020. ANSA/CHIGI PALACE PRESS OFFICE/FILIPPO ATTILI +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Arriva il decreto Rilanciobonus e sostegno al lavoroper 55 miliardi di euro

Gualtieri: "Soldi già tra 2 o 3 giorni" Protestano i lavoratori dello spettacolo

Con la pubblicazione ieri sera in Gazzetta Ufficiale, il decreto Rilancio diventa – finalmente – operativo. Una dotazione di 55 miliardi per provare a rilanciare produttività e consumi, rimasti nel coma indotto dal lockdown di questi ultimi due mesi di vita del Paese. Tanti soldi, se si pensa che la legge di bilancio per il 2020 muoveva circa 32 miliardi, che arriveranno con l’emissione di nuovo debito o con la redistribuzione di risorse già stanziate in manovra.

Tra le coperture per il 2021, ad esempio, figurano anche i 3 miliardi previsti per il cosiddetto «bonus Befana», l’incentivo per i pagamenti tracciabili pensato per incoraggiare l’uso della moneta elettronica al posto del contante. Il bonus potrebbe quindi scattare dall’anno successivo, perché restano i 3 miliardi appostati per il 2022.

Versamenti diretti, incentivi, sostegno al reddito arriveranno in combinata sui conti delle famiglie italiane piegate dalla crisi. A cominciare dal rinnovo della cassa integrazione per altre 9 settimane, dalla conferma dei 600 euro per i 4 milioni di autonomi e del reddito di emergenza. Il diktat del momento per questi provvedimenti è fare in modo che gli accrediti arrivino in fretta, perché i cittadini in difficoltà non riuscirebbero sostenere gli stessi ritardi fatti registrare nelle scorse settimane. I primi aiuti “potrebbero arrivare già tra 2-3 giorni”, secondo il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, tesi sostenuta anche dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico.

Tantissime le categorie investite dal decreto: da colf e badanti, escluse dal precedente provvedimento, che riceveranno indennità fino a 1.000 euro, fino agli oltre 100.000 migranti irregolari che potranno godere di permessi di soggiorno temporanei.

C’è però il caso degli esclusi, come i professionisti (avvocati, commercialisti, medici ecc.), che non potranno accedere ai contributi a fondo perduto per chi ha subito perdite di fatturato superiori di un terzo rispetto all’anno precedente. Per questo, gli Ordini e i Collegi – ai quali sono iscritti oltre 2,3 milioni di professionisti – denunciano l’esclusione dalla norma che disciplina il contributo a fondo perduto a favore degli autonomi e delle imprese che nel mese di aprile 2020 abbiano registrato un calo superiore a un terzo del fatturato rispetto allo stesso mese del 2019. Per questo gli Ordini e i Collegi professionali, riuniti nel Cup e nella Rpt, chiedono al Governo “un intervento per sanare questa evidente disparità di trattamento”

Arriveranno incentivi importanti, uno su tutti quello per le ristrutturazioni, già presente in manovra, ma che adesso è valido anche per le seconde case e coprirà il 110% dei costi per chi rinnova la facciata di uno stabile, apporta miglioramenti energetici o anti-sismici alla propria abitazione. E poi il bonus per biciclette e monopattini elettrici, che copriranno il 60% della spesa per l’acquisto di un mezzo ecologico, fino a un massimo di 500 euro.

Pronti anche i bonus per i baby-sitter: 1.200 euro totali alle famiglie con figli al di sotto dei 12 anni, che diventano 600 se si è già goduto della prima tranche emessa con i precedenti provvedimenti. Fondi spendibili anche per i pagamenti dei centri estivi, attivi dal 15 giugno.

E se rientra la polemica delle scuole paritarie, che riceveranno 150 milioni di euro, da suddividere tra asili, primarie e secondarie, monta invece quella dei lavoratori dello spettacolo: il settore è immobile, senza prospettive a breve termine e gli aiuti promessi non vengono considerati sufficienti. I rappresentanti chiedono la convocazione di un tavolo di crisi con il ministro Dario Franceschini e minacciano proteste, fino allo sciopero generale del settore.

Flavio Russo

1991. Liceo classico e università umanistiche. Curioso di tutto e quindi giornalista. Sono nato lo stesso giorno di Andrea Pazienza, mio padre spirituale. Napoletano, incredibilmente amo la musica, il mare, la pizza e Maradona.