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Berlusconi da Napolitano chiede agibilità politica per le europee

di Roberto Maria Rotunno03 Aprile 2014
03 Aprile 2014

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Giorgio Napolitano ha incontrato ieri Silvio Berlusconi al Colle. Le elezioni europee sono alle porte e l’ex Cavaliere è pronto a riscendere in campo. Con vent’anni in più rispetto alla prima volta e una mannaia che pende sul collo: l’udienza del 10 aprile nella quale il Tribunale di sorveglianza deciderà in che modo si dovrà dare esecuzione alla pena per la condanna rimediata dall’ex premier lo scorso primo agosto in Cassazione. Sentenza che costringe l’ex Cav a restare in ogni caso fuori dalla corsa per i seggi di Strasburgo e che alcuni mesi fa gli è costata la decadenza dalla carica di senatore per effetto della legge Severino.

Di certo però, Berlusconi non vorrà restare a casa mentre viene decisa la composizione del prossimo Parlamento europeo. Vuole salire sui palchi e guidare la campagna elettorale di Forza Italia. Anche perché, nel caso il giudice scelga i domiciliari, sarà davvero costretto a restare in una delle sue seppur lussuose dimore. Per questo, sta facendo di tutto per ottenere l’affidamento ai servizi sociali, molto probabile considerata la sua età. Ma la visita all’inquilino del Colle fa pensare che nei piani dell’ex premier ci sia una richiesta di grazia al Quirinale. Il provvedimento di clemenza individuale può essere infatti richiesto dal condannato oppure da suoi parenti stretti o ancora dai suoi avvocati.

Negli scorsi mesi se ne era già parlato, tanto da indurre Napolitano ad intervenire su tale ipotesi. In quell’occasione, il capo dello Stato fu chiaro: nessuna richiesta era ancora stata presentata. E se dovesse arrivare? In quel caso, non si sottrarrebbe dal prenderla in considerazione. Il nodo principale, in questo caso, non sono motivi umanitari (ad esempio gravi condizioni di salute del pregiudicato), che di solito costituiscono le condizioni per la concessione della grazia. Sul tavolo c’è la partita delle elezioni europee. La richiesta di Berlusconi è semplice: vuole avere la possibilità di fare campagna elettorale, senza impedimenti dovuti all’esecuzione della pena per frode fiscale, che da 4 anni è passata a dodici mesi per effetto della legge di indulto, diventati infine nove.

Secondo le agenzie, al centro del colloquio tra il leader di Forza Italia e il presidente della Repubblica, oltre alla richiesta di “agibilità politica”, ci sarebbe stata anche la disponibilità di Berlusconi a collaborare con il progetto di riforme del governo Renzi. A partire dall’approvazione dell’Italicum, la nuova legge elettorale per la verità già frutto di un accordo tra l’ex Cav e Matteo, fino ad arrivare al superamento del bicameralismo perfetto e l’intervento sul Titolo V della Costituzione. Ma visto il momento storico e con l’udienza del 10 aprile alle porte, sono in molti a chiedersi quale sia il prezzo di questa disponibilità.

Roberto Rotunno

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