“Mi spiace per chi inventa, ma quanto ho da dire lo dirò, come è corretto che sia, ai magistrati. Il resto sono ‘fantasie’ anche molto pesanti che, a questo punto, saranno valutate dai magistrati”. Ha risposto così Virginia Raggi sul blog di Beppe Grillo in riferimento alle ipotesi di trattativa con i giudici per un patteggiamento. La sindaca di Roma, indagata per falso e abuso d’ufficio, per timore di una pena superiore a tre anni starebbe trattando il rito alternativo con la procura di Roma, ma sul web ha precisato: “Dopo le false ricostruzioni di telefonate tra me e Grillo, viene persino inventata una fantomatica ‘trattativa’ in corso con la Procura di Roma”.
Intanto, la data cruciale del 30 gennaio si avvicina. Lunedì prossimo, infatti, la Raggi, che continua a preparare la sua difesa per l’indagine sulla nomina di Renato Marra, sarà ascoltata dai magistrati. Potrebbe essere un giorno cruciale per il futuro dell’amministrazione capitolina. Soprattutto se venissero confermate le indiscrezioni secondo cui la Procura di Roma sarebbe orientata a chiedere il giudizio immediato per il primo cittadino di Roma. “E’ poco serio mettere in bocca alla Procura cose che non ha mai detto”, aveva commentato la Raggi. “Mi hanno chiamata, andrò a rispondere – aveva poi assicurato – Immagino che tra un po’ diranno che ho anche ucciso qualcuno”.
Nel frattempo, il Movimento 5 Stelle si stringe intorno alla Raggi e vara la strategia del supporto alla sindaca. Il primo a fare quadrato intorno a Virginia è stato proprio Beppe Grillo: “Lei ha adempiuto ai doveri indicati dal nostro codice etico. E’ serena e io non posso che esserle vicino in un momento che umanamente capisco essere molto difficile”. Dalla Raggi, tuttavia, non traspare serenità. In mattinata la sindaca, in occasione della celebrazione del “Giorno della Memoria” in Campidoglio, ha chiesto ai giornalisti di parlare esclusivamente dell’evento, ammonendoli così: “Fate il vostro dovere e scrivete la verità”.
