Alfonso Bonafede, ministro della giustizia, nell'aula della Camera dei Deputati in occasione del question time sull'emergenza coronavirus, Roma 25 marzo 2020. ANSA / FABIO FRUSTACI

Bonafede è sotto assediosfiduciato dal centrodestraItalia Viva potrebbe aderire

Altri 456 mafiosi verso la scarcerazione il ministro al lavoro su nuovo decreto

Centrodestra unito contro il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Ieri Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno trovato l’intesa per la mozione di sfiducia, depositata a palazzo Madama da Matteo Salvini. La conferenza dei capigruppo del Senato non ha ancora deciso quando verrà discussa: potrebbe essere mercoledì, al massimo giovedì. E l’unica strada per evitarla è che il Guardasigilli intervenga con una informativa ad hoc.

Non è servito, quindi, il question time a cui ieri pomeriggio lo stesso Bonafede si è sottoposto. Al centro del dibattito, le scarcerazioni dei membri dei clan mafiosi. I numeri: fino al 30 aprile, 376 esponenti delle cosche trasferiti ai domiciliari per l’emergenza Covid. A loro, potrebbero aggiungersene altri 456 che hanno chiesto lo stesso trattamento. Di questi, 225 sono già stati condannati, mentre 231 restano in attesa di giudizio.

In aula, il ministro ha ribadito che le scarcerazioni sono avvenute in forza di norme “in vigore” prima dell’avvento del Coronavirus. E che, soprattutto, l’azione specifica del Governo contro il crimine organizzato “non verrà mai meno”. Poi ha confermato di essere al lavoro su un nuovo decreto, che garantirà autonomia decisionale alle toghe. In base alle indiscrezioni, i giudici potranno valutare mensilmente e singolarmente se sussistano o meno le condizioni per confermare i domiciliari ai membri dei clan. Fra i parametri: la situazione sanitaria del Paese e il sovraffollamento delle carceri.

Ma non basta, evidentemente. Anche il Procuratore nazionale antimafia, Federico Cafiero De Raho, è critico. I 376 scarcerati “potevano essere assegnati a centri di cura penitenziari, invece si è optato per i domiciliari perché ci si è lasciati prendere dal rischio del contagio”. Quindi la sfiducia. Annunciata dalla senatrice leghista Giulia Bongiorno: “La marcia indietro sulle scarcerazioni è solo l’ennesima dimostrazione della inadeguatezza di Bonafede, che giustifica il nuovo provvedimento con la fine dell’emergenza Coronavirus”. E, come spiega Repubblica, la mossa potrebbe tentare anche Italia Viva. Salvini ha lanciato l’assist a Renzi, ma l’ex premier sembrerebbe interessato soltanto a mantenere alta la tensione, per ottenere qualcosa al tavolo delle trattative con Giuseppe Conte.

Intanto, il Movimento 5 Stelle difende Bonafede senza distinguo. “I partiti del centrodestra vogliono sfiduciarlo perché è un ministro scomodo, per tutto quello che ha fatto in due anni di governo e per quello che rappresenta. Sfiduciare Alfonso significa sfiduciare la lotta alla corruzione, il contrasto alle mafie, le riforme per processi più brevi ed efficienti, le misure per garantire che nessuno rimarrà più impunito”, si legge sul loro blog.