Cold Case ad AgrigentoDelitto di mafia risoltoa distanza di 25 anni

In arresto un affiliato di Cosa Nostra coinvolto anche nel caso Di Matteo

I carabinieri di Agrigento hanno arrestato questa mattina un esponente di Cosa Nostra per un delitto commesso nell’estate del 1993. Filippo Sciara, ritenuto dalla Procura di Palermo affiliato alla famiglia mafiosa di Siculiana, è coinvolto anche nel sequestro e nel brutale omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, il bimbo sciolto nell’acido sempre nel 1993 per ordine di Totò Riina e Giovanni Brusca.

Questa volta Sciara è accusato di aver trucidato con tre colpi di fucile in pieno volto un giovane imprenditore siciliano, Diego Passafiume, che rifiutava di sottomettersi al sistema di appalti delle cosche. Secondo il pool della Direzione Distrettuale Antimafia palermitana, il 22 agosto del 1993 Sciara si presenta a Cianciana, un piccolo centro dell’agrigentino, e lì spara in pieno volto a Passafiume, proprio nel giorno del suo anniversario di matrimonio.

Dopo una prima archiviazione delle indagini, l’inchiesta – come un ‘Cold case’ – era stata riaperta grazie anche ad alcune dichiarazioni rese dai pentiti di mafia. Ad accusare l’indagato, arrestato per omicidio premeditato di stampo mafioso, sono stati i collaboratori di giustizia Pasquale Salemi, Maurizio Di Gati e Giuseppe Salvatore Vaccaro.

Siria Guerrieri

Dottore di Ricerca, giornalista con la passione per Politica ed Esteri fin dai tempi dell’università. Nel 2010 e nel 2011 è a Washington DC per una borsa post-doc. Dal 2014 al 2016 collabora con la redazione di Rassegna, Rassegna.it e Liberetà, occupandosi di esteri e politiche dell'Unione Europea.