Un momento dell'acquisizione di atti relativi ad appalti disposta dalla Procura di Roma negli uffici della Consip di via Isonzo da parte di carabinieri e Guardia di Finanza. Roma, 13 aprile 2017. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Consip, ipotesi depistaggioper Scafarto e SessaInterrogato Saltamacchia

Chat cancellate per sviare le indagini Il pressing su Renzi che inguaia l'Arma

La fine è un nuovo inizio. Lo scriveva il pensatore Tiziano Terzani. Così accade oggi per il caso Consip. L’interdizione di un anno a cui sono stati condannati gli ufficiali dell’Arma Gian Paolo Scafarto e Alessandro Sessa è l’ultimo sviluppo di un filone di indagine. Ma ai due ora è stata rivolta dai magistrati romani un nuova accusa: quella di depistaggio.

L’ipotesi depistaggio. La nuova accusa è scattata dopo che gli investigatori hanno verificato l’avvenuta cancellazione dei messaggi scambiati dai due Carabinieri su Whatsapp. L’eliminazione è stata eseguita dal vicecomandante del Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri (Noe) Sessa. In seguito Scafarto avrebbe reinstallato l’applicazione di messaggistica. L’obiettivo, secondo gli investigatori, era quello di impedire l’accertamento sugli autori della fuga di notizie in favore dei vertici Consip. Il nuovo filone d’indagine è stato aperto su disposizione del giudice per le indagini preliminari (Gip) Gaspare Sturzo. La richiesta è arrivata dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e del sostituto Mario Palazzi. Un nuovo capo d’accusa per il maggiore Scafarto, già indagato per falso e rivelazione del segreto d’ufficio.

Reazioni politiche. “Se qualcuno ha tradito il giuramento allo Stato è giusto che paghi”. Questa la prima reazione pubblica del segretario del Pd Matteo Renzi. “Ci sono i magistrati per verificarlo: Andate avanti e vediamo chi ha ragione o torto”. Nei mesi scorsi il procuratore di Modena Lucia Musti lo aveva definito un tentativo di pressione per indirizzare le indagini contro il segretario del Pd. Per il deputato del Pd Michele Anzaldi è “la conferma di uno scenario allarmante che danneggia innanzitutto l’Arma e mette in discussione le garanzie democratiche”.

I magistrati romani martedì hanno ascoltato il comandante della Legione Toscana, Emanuele Saltalamacchia, accusato dall’ex Ad di Consip Luigi Marroni di essere uno degli autori della fuga di notizie. Sessa e Scafarto sono gli unici ad essere accusati di depistaggio. Saranno interdetti dai pubblici esercizi per 12 mesi.

Giordano Contu

Studia e vive a Roma. Nato in Sardegna, ma pisano di adozione, ha studiato Filosofia estetica e ha collaborato al quotidiano Il Tirreno. Si interessa di politica e cultura. Cura quotidianamente i social network. È impegnato socialmente e politicamente. Ama i paesaggi, la fotografia e il mare.