Alcuni bambini giocano in un parco giochi in via Gattamelata a Milano. ANSA / MATTEO BAZZI

Emergenza Coronavirus Il ministro Elena Bonetti"Aprire i parchi per bimbi"

Previsti turni e aiuto dei volontari "In gioco la salute psichica dei minori"

“Insegniamo ai bambini e ai giovani, attraverso il gioco, le regole per riprendere una vita di comunità con novità come la distanza e l’igiene. È possibile farlo, lo dobbiamo a loro”. Queste le parole del ministro per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti che, a Sky Tg24, si è espressa a sostegno della riapertura dei parchi pubblici durante la Fase 2 della lotta al Covid-19 predisposta dal governo.

“Avevo già preso in esame questo tema, anche sostenuta con forza dalla sottosegretaria Zampa che si occupa di medicina dell’infanzia e dell’adolescenza, e dal professor Villani che è membro del Comitato tecnico-scientifico. La valutazione sulla necessità di dare una risposta a una salute integrale dei bambini e dei giovani è ampiamente condivisa.
Oggi dobbiamo mettere in campo l’organizzazione per renderla possibile. Sono certa che trovando i modi intelligenti per poterlo fare e anche un po’ di creatività e coraggio possiamo riuscirci nel pieno rispetto delle regole sanitarie che è necessario continuare a mantenere”.

Cauta, dunque, la Bonetti, che suggerisce una riapertura dei parchi con degli accorgimenti specifici, come una rete di volontari e dei turni per entrare. “Apriamo i parchi a bambini e ai ragazzi, con accesso contingentato, coinvolgiamo i volontari per controllare gli accessi, attrezziamo aree gioco per un gioco più individuale perché il gioco collettivo dovrà essere rimandato per questioni di sicurezza”. Aree sportive dove i bambini possano giocare in sicurezza, ben distanziati evitando contagi, grazie alla gestione dei flussi di entrata e uscita dai parchi gioco e disinfettando i giochi prima e dopo ogni turno.

“È responsabilità della politica coniugare distanziamento sociale e libertà – aggiunge Bonetti in un’intervista rilasciata a la Repubblica – i territori e i comuni ci aiuteranno. Bisogna ridefinire gli spazi, ma la priorità sono i minori: In gioco c’è la loro salute fisica e psichica”.

Chiara Capuani

Nasce in un paesino a cavallo tra le Marche e l’Abruzzo il 6 giugno 1991. Dopo la maturità scientifica si dedica agli studi classici e si laurea presso l’Università degli studi di Urbino in lettere classiche. Ha viaggiato molto e ha vissuto per studio e lavoro in Francia, Germania e Corea del Sud. Esterofila e loquace adora scrivere e sogna di farlo per professione.