HomeCronaca Covid, dosi in ritardo da Pfizer e Astrazeneca. Slitta il piano vaccinale

Covid, dosi in ritardo
da Pfizer e Astrazeneca
slitta il piano vaccinale

Sileri: "Ora priorità ai richiami"

Oggi un milione di studenti in classe

di Agnese Palmucci25 Gennaio 2021
25 Gennaio 2021

Dopo Pfizer, anche l’azienda inglese AstraZeneca ha annunciato ritardi per la consegna delle dosi di vaccino ai Paesi europei, costringendo i governi a rivedere i piani di immunizzazione.  AstraZeneca invierà all’Unione Europea circa il 60% delle dosi previste nel primo trimestre dell’anno, in attesa del via libera al farmaco da parte dell’Agenzia europea. “Stanno trattando ventisette Paesi europei come dei poveracci” ha commentato  il commissario all’emergenza Domenico Arcuri, che ha già confermato l’intenzione di procedere per vie legali contro Pfizer per inadempimento.
Nonostante ritardi e dosi ridotte, la campagna vaccinale procede. Sono oltre 100 mila i richiami di vaccino anti-Covid fatti finora in Italia. “Di nuovo arriveranno un quinto di dosi in meno del vaccino Pfizer” ha confermato Pier Paolo Sileri, viceministro della Salute, aggiungendo che “la priorità sarà data a coloro che dovranno dare il richiamo”.
Sileri ha ribadito che la riprogrammazione del piano vaccinale, dovuta alle carenze dei farmaci, è già in atto: il calendario vedrà lo slittamento di circa un mese per la vaccinazione degli over 80, prevista già a febbraio, e di sei o otto settimane per l’immunizzazione del resto della popolazione.

La necessità di ripristinare il piano vaccinale, viene confermata dai dati del bollettino quotidiano secondo cui il tasso di positività nazionale è risalito al 5,3%, con 11.623 nuovi contagi e 299 decessi registrati ieri. I presidenti leghisti delle Regioni, dopo il caso Lombardia sul calcolo dell’indice Rt, hanno ripreso il braccio di ferro con il governo per la revisione delle procedure per determinare il colore dei territori, “per affrontare con serenità maggiore la grave situazione”.

Oggi sono circa un milione gli studenti delle superiori tornati in classe, circa 600 mila quelli lombardi, dopo il ritorno della regione in zona arancione. In molte città italiane, però, stanno continuando le proteste di studenti e docenti nelle piazze, per chiedere maggiore sicurezza, e che si mantenga la didattica in presenza anche in zona rossa.  “Sarò davvero soddisfatta quando tutti gli studenti italiani torneranno in aula”, ha commentato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.

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