HomeCronaca Da lunedì maggiore autonomia alle Regioni per riaperture

Riaperture dal 18 maggio
Il governo presenta 21 punti
i "Sorvegliati speciali"

Speranza: "Monitorare i vari territori"

Ipotesi spostamenti dal 1° giugno

di Rossella Dell'Anno13 Maggio 2020
13 Maggio 2020

L’Italia si prepara a quella che, da lunedì 18 maggio, potrebbe essere definita un’altra fase ancora. Per quella data, è al vaglio del governo l’ipotesi di consentire di raggiungere le seconde case (purché nella stessa regione di residenza); ipotesi che potrebbe essere inserita nel nuovo Dpcm insieme alle riaperture di bar, ristoranti, negozi, estetisti e parrucchieri.

“Le Regioni che sono messe meglio potranno permettersi maggiore velocità nelle riaperture. Ci sono invece pezzi di territorio in cui è necessaria più cautela, anche all’interno della stessa Regione. Sarà dunque fondamentale monitorare e poter distinguere tra territori”, ha confermato il ministro della Salute Roberto Speranza a Di Martedì su La7.

Si parla di ipotesi riapertura delle Regioni dal 1° giugno, ma si attende di fare un primo bilancio il 15 maggio. Se i dati saranno positivi, potrebbe essere consentito dal prossimo mese lo spostamento da una regione all’altra. Ma la decisione ultima spetterà ai governatori, che avranno facoltà di imporre ulteriori obblighi per accedere, tra cui test sierologici da fare nella settimana precedente allo spostamento.

Sia per le riapertura previste il 18 maggio che per gli spostamenti di inizio giugno, sono stati indicati nel decreto sulla Fase 2 del ministro della Salute, Roberto Speranza, alcuni valori che devono essere tenuti in considerazione.

Si tratta dei 21 sorvegliati speciali, e vanno dal numero di tamponi effettuati al grado di saturazione delle terapie intensive al valore dell’indice di contagiosità R0. Sulla base dell’andamento della curva epidemica e in relazione ai «sorvegliati speciali», il ministero della Salute e le Regioni potranno decidere se procedere con altri allentamenti oppure ritornare a misure restrittive e zone rosse.

I macro criteri individuati dal decreto, i cui valori dovranno essere tenuti d’occhio sono tre: capacità di monitoraggio; capacità di accertamento diagnostico e gestione dei contatti; tenuta dei servizi sanitari. Ci sarà una cabina di regia apposita a cui sarà effettuata la verifica: il ministero della Salute, tramite la cabina di regia che coinvolgerà Regioni e Istituto Superiore di Sanità, raccoglierà informazioni per poi fare una classificazione del livello di rischio rispetto a una trasmissione “non controllata e non gestibile del virus SarsCov2 nelle Regioni”.

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