epa07919375 Luigi Di Maio (L), Italian Minister of Foreign Affairs talks with The High Representative of the European Union for Foreign Affairs and Security Policy Federica Mogherini (R) at the start of the Foreign Affairs Council in Luxembourg, 14 October 2019. The Foreign Affairs Council will start with a discussion on current affairs and will discuss Turkey's continued drilling activities in the Eastern Mediterranean. EPA/JULIEN WARNAND

Di Maio contro la Turchia"Cessate subito l'attacco"L'Austria: "Mai nell'Ue"

Rivelazioni stampa sull'impegno italiano che sarebbe stato sollecitato dagli Usa

L’Europa s’è desta, o quasi. L’escalation di violenze in Siria sta lentamente risvegliando l’opinione dei paesi dell’Unione. Nel frattempo le milizie curde dello Ypg hanno deciso di allearsi con il dittatore siriano Bashar Al-Assad, strettamente legato a Putin, che ha già fatto sapere che garantirà supporto militare russo. Scenari che potrebbero alimentare ulteriori tensioni.

Secondo un’esclusiva de Il Giornale, ad inizio anno gli Stati Uniti avevano invitato l’Italia a schierare i propri militari al confine tra Siria e Turchia, proprio nella zona in cui in questi giorni si sta consumando il conflitto. Stando a quanto rivelato da una fonte militare del quotidiano, l’Italia sarebbe il secondo paese dopo gli Usa – con il più alto numero di soldati in medio oriente. Non si sarebbe trattato dunque di una questione di disponibilità, ma di una precisa scelta politica, quella di non schierarsi militarmente in difesa dei curdi.

In un bilaterale tenuto prima dell’inizio del Consiglio degli Esteri dell’Ue in Lussemburgo, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il suo omologo francese Jean-Yves Le Drian hanno criticato duramente l’operato del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, invitandolo “a cessare subito le operazioni militari nel nord est della Siria”. “È cruciale che l’Ue – aggiungono – mantenga una posizione unita sulla vicenda e parli con una voce sola”.

Gli fa eco il ministro degli esteri austriaco Alexander Schallenberg, che solleva anche la questione dell’annessione della Turchia ai paesi dell’Unione. “È ironico che si stia discutendo dell’embargo di armi contro un Paese che è formalmente impegnato nel dialogo di adesione con l’Ue – ha dichiarato –. Pensiamo che questi negoziati, congelati negli ultimi tre anni, vadano cancellati formalmente”.

Dal canto suo Erdogan si mostra ancora convinto dell’operazione militare e attacca la Nato: “Ho parlato con Angela Merkel e Borish Johnson – ha dichiarato – e ho capito che c’è una seria disinformazione. Sarete dalla parte del vostro alleato Nato o dalla parte dei terroristi?”.

Massimiliano Cassano

Napoletano trapiantato a Roma per inseguire il sogno di diventare giornalista. Laureato in Mediazione linguistica e culturale, ossessionato dall’ordine. Appassionato di politica, arte, Lego, calcio e Simpson. Arbitro di calcio da giovanissimo per vocazione.