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Editoria: 68 milioni di contributi percepiti illecitamente

di Alberto Gentile08 Aprile 2014
08 Aprile 2014

Nx233xl43-decreto-editoria-giornali-120627203329_medium.jpg.pagespeed.ic._EoR-q3y-nHanno ricevuto denaro pubblico senza averne titolo. È quanto emerge dalle attività di controllo compiute l’anno scorso dalla Guardia di finanza su alcune società editoriali. Il bilancio è di 68 milioni di contributi percepiti illecitamente, 11 editori sono stati smascherati dal Nucleo speciale per la radiodiffusione e l’editoria. Tra le testate coinvolte ci sono Libero, Il Riformista, Il Giornale di Toscana e il settimanale Metropoli.

“Una truffa aggravata ai danni dello stato”. Ha descritto così il raggiro, il colonnello Paolo Occhipinti. Gli editori avevano creato società strumentali con lo scopo di nascondere allo Stato l’effettivo titolare della proprietà, in modo da poter moltiplicare le richieste di fondi. “Metà dei 68 milioni di contributi”, spiega Occhipinti, “sono stati recuperati sequestrando beni mobili e immobili, titoli, depositi bancari e quote di società”. Sale così a 625 il numero di violazioni della normativa di settore, la Guardia di finanza, nel 2013 in collaborazione con l’AgCom ha effettuato 344 accertamenti.

Anche emittenti radiotelevisive. L’operazione “User Protection” ha segnalato 39 emittenti responsabili di aver trasmesso programmi novici per i minori. Tra le violazioni più rilevanti sono presenti anche omessi versamenti del canone di concessione da parte di emittenti locali.

Alberto Gentile

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