Targa davanti la sede della Confcommercio a Piazza Gioacchino Belli 2 a Roma. ANSA/CLAUDIO ONORATI/on

Le ricadute del CoronavirusIn Italia 6 famiglie su 10 temono di perdere il lavoro

Il rapporto annuale Confcommercio-Censis Sangalli: "Paese mai così preoccupato"

Le conseguenze negative dell’emergenza coronavirus e del lockdown si sono abbattute sulle famiglie italiane. Dopo due mesi di blocco totale, causato dal covid-19, il 42,3% delle famiglie ha visto ridursi l’attività lavorativa e il reddito, il 25,8% ha dovuto sospendere del tutto l’attività, il 23,4% è finito in cassa integrazione e quasi 6 famiglie su 10 temono di perdere il posto di lavoro.

Sono questi i dati che emergono dal rapporto annuale Confcommercio-Censis su fiducia e consumi, diffuso questa mattina, dal titolo “il conto salato del Covid-19”. Il rapporto sottolinea che, tra i principali effetti sui consumi, il 48% ha dovuto rinunciare definitivamente a qualsiasi forma di vacanza e il 23% all’acquisto di beni durevoli già programmati.

Situazione difficile anche per quanto riguarda le vacanze estive. Oltre la metà delle famiglie non ha fatto programmi e il 30% ha già deciso che resterà a casa. Solo il 9,4% andrà in vacanza, ma con durata e costi ridotti.

E più si guarda avanti, alla riapertura totale del Paese, più aumenta il pessimismo. Il 52,8% vede nero per la propria famiglia, ma la percentuale sale al 67,5% sulle prospettive del Paese.

Sono dati drammatici, se si pensa che la crisi da Covid-19 si è abbattuta su un’economia già fortemente debilitata. Tra il 2007 e il 2019, infatti, ogni italiano ha perso oltre 21.600 euro di ricchezza, secondo l’Ufficio Studi Confcommercio.

A commentare il rapporto di questa mattina il Presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, il quale ha affermato che “il rapporto Confcommercio-Censis delinea un Paese in forte difficoltà e mai così preoccupato”. “In sintesi: produzione lenta, rischio disoccupazione, crollo della fiducia e dei consumi. Bisogna reagire in maniera più decisa. Subito più liquidità alle imprese, più investimenti a cominciare dallo sblocca cantieri, meno tasse e meno burocrazia. Solo così si può ricostruire l’economia e la fiducia del Paese”, ha continuato Sangalli.

Federica Pozzi

Federica Pozzi, nata a Roma il 12 febbraio 1994. Diplomata al liceo classico e laureata all’Università degli studi di Roma “La Sapienza” in Lettere moderne (laurea triennale) e in Editoria e scrittura (laurea specialistica). Appassionata di giornalismo, soprattutto di politica interna, esteri e calcio.