Un fermo immagine tratto da un video di Enrico Letta che scioglie la riserva sulla candidatura a segretario del PD, 12 marzo 2021. ANSA/TWITTER ENRICO LETTA EDITORIAL USE ONLY NO SALES

Enrico Letta si candidaalla guida del Pd"Servono tutte le energie"

L'annuncio con un video su Twitter Quasi unanime l'appoggio del partito

Enrico Letta scioglie la riserva e si candida alla segreteria del Partito Democratico. “Lo faccio per amore della politica e passione per i valori democratici” ha sottolineato l’ex premier, che ha sciolto la riserva in un video su Twitter. “Cerco la verità nei rapporti fra di noi per uscire dalla crisi e guardare lontano. Aprirò un dibattito in tutti i circoli” ha aggiunto. Letta poi ha ringraziato Nicola Zingaretti, segretario uscente, che da subito aveva promosso la sua candidatura alla guida del partito. Domenica, con l’Assemblea dei democratici, potrebbe già essere ufficializzata la sua nomina.

Quella di Enrico Letta, arrivato a Roma da Parigi nel pomeriggio di ieri, sembra essere una figura apprezzata da gran parte del Pd. Letta aveva chiesto quarantott’ore di tempo, prima di pronunciarsi, per avere il tempo di consultare i big del partito e sondare le possibili opposizioni da correnti interne. “È venuto il tempo di ricostruire e rilanciare il Pd – ha spiega ieri ai suoi interlocutori, secondo quanto riporta oggi il Corriere della Sera  – non cerco un’unanimità di facciata. Per rilanciare il partito servono tutte le energie”.

Appena prima di accettare la candidatura, l’ex premier si è recato in visita al Ghetto di Roma e su Twitter ha citato una frase della senatrice a vita Liliana Segre: “Non siate indifferenti”. L’obiettivo è quello di ricostruire un partito diviso, definirne l’identità e l’orizzonte, tenendo sul tavolo l’agenda Draghi e il tema delicato delle alleanze. “I senatori Pd assicurano la massima collaborazione parlamentare ad Enrico Letta” ha scritto Andrea Marcucci, capogruppo  Pd al Senato, su Twitter dopo l’annuncio. Arrivano le congratulazioni e gli auguri anche da parte dei due ministri dem Dario Franceschini e Andrea Orlando.