Equitalia ferma i pignoramenti su stipendi e pensioni in banca. Una tutela per i redditi più bassi

Equitalia allenta la presa su conti correnti bancari o postali dove vengono versati stipendi e pensioni. Mentre la crisi italiana, sotto il profilo economico e politico, continua a galoppare a briglia sciolta, l’agenzia di riscossione incubo dei cittadini sceglie il basso profilo per la sua lotta all’evasione fiscale. I pignoramenti saranno prelevati dalla busta paga o dalla pensione solo nei casi di reddito superiore ai 5.000 euro mensili.
Tutela per i redditi più bassi “Le azioni di pignoramento direttamente sul conto corrente – si legge nella nota diffusa ieri da Equitalia – saranno attivabili solo dopo che sia stato effettuato il pignoramento presso il datore di lavoro e/o l’ente pensionistico e che, in ragione delle trattenute accreditate, il reddito da stipendio/pensione risulti pari o superiore a 5.000 euro mensili”. Per le procedure presso il datore di lavoro o l’ente pensionistico le regole rimangono invariate: potrà essere pignorato un decimo dello stipendio sotto i 2.500 euro mensili di reddito, un settimo tra 2.500 e 5.000 euro un quinto sopra questa soglia.
Polemiche bipartisan La mossa dell’agenzia guidata da Attilio Befera arriva dopo numerose sollecitazioni dalla politica. “Serve uno stop vero al pignoramento di fatto delle pensioni da parte di Equitalia – avevano dichiarato la scorsa settimana alcuni parlamentari del Pd – divenuto una prassi grazie ad alcune modifiche di legge introdotte dal governo Monti”. “Con le prescrizioni anti contante previste dal decreto Salva Italia – spiega la deputata Pd Giovanna Martelli – e l’obbligo di accreditare le pensioni oltre mille euro in un conto corrente, infatti, è divenuto di fatto possibile per i soggetti esattori requisire l’intero importo delle pensioni, poiché una volta passate in conto divengono interamente risparmio e sono passibili di esecuzione forzata totale”.
Ma anche da destra si annuncia battaglia ai metodi di Equitalia: “Qualunque sarà l’esecutivo che riceverà il mandato dal Presidente Napolitano – avverte Guido Crosetto, coordinatore di Fratelli d’Italia – chiederemo fin d’ora a tutte le forze politiche l’impegno di approvare il prima possibile la cancellazione immediata delle norme previste dal decreto Salva-Italia, che danno di fatto a Equitalia la facoltà di effettuare sui conti correnti e le pensioni dei pignoramenti a saldo”.
E da maggio, redditometro “soft” Ma lo stop ai pignoramenti sui conti correnti non è l’unica buona notizia per chi guarda con timore a Equitalia. Befera, ieri a Napoli per il forum nazionale dell’Ordine dei commercialisti ha parlato del temutissimo strumento del redditometro. Con toni rassicuranti per tutti coloro che, pur non essendo evasori fiscali, tremano all’idea di doversi difendere da una pioggia di accuse scatenata dal redditometro. “L’amministrazione finanziaria utilizzerà il redditometro per rilevare la cosiddetta evasione spudorata – ha precisato il direttore di Equitalia – ossia coloro che hanno spese elevatissime di fronte ad un reddito dichiarato esiguo. Il nostro obiettivo è individuare coloro che non dichiarano, o dichiarano molto poco, ma che hanno una capacità di spesa notevolissima non giustificata. E’ uno strumento molto delicato, che useremo solamente nei casi piu’ eclatanti”.
Giulia Di Stefano