Giovanni Agnelli e sua moglie Marella Caracciolo | Foto Ansa

Eredità Agnelli, per i pmsono apocrife le firmedi Marella Caracciolo

I legali degli Elkann: "Frode fiscale inesistente. Margherita li perseguita"

TORINO –  Una “natura ragionevolmente apocrifa”. È quanto scrivono i pm di Torino in merito alle firme riconducibili a Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli, su “alcuni documenti di rilievo” come “le aggiunte testamentarie” e “i contratti di locazione degli immobili italiani”. 

Una novità rilevante per l’inchiesta legata all’eredità dell’ex presidente Fiat nata da un esposto di Margherita Agnelli, figlia di Marella e dell’avvocato e che sposa in parte le tesi presentate negli anni da Margherita: per la procura, infatti, sarebbe possibile rintracciare “ulteriori beni produttivi di reddito derivanti dall’eredità di Gianni Agnelli detenuti da società terze collocate in paradisi fiscali” di cui la vedova Marella Caracciolo sarebbe “risultata titolare effettiva”. 

L’inchiesta verte sulla presunta “dichiarazione fraudolenta” di Marella Caracciolo contestata in concorso al figlio John Elkann, allo storico commercialista della famiglia Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Robert von Grueningen, incaricato dell’amministrazione del patrimonio ereditario della moglie dell’avvocato e dell’esecuzione testamentaria. Secondo la contestazione dei magistrati, avrebbero contribuito a vario titolo a impedire “l’assoggettamento all’imposizione fiscale della rendita vitalizia” che Marella riceveva dalla figlia: poco più di 8 milioni di euro nel 2018, circa 580 mila nel 2019, quando la donna morì, il 23 febbraio. 

“È da più di vent’anni che Margherita Agnelli perseguita i suoi genitori e tre dei suoi figli in tutte le sedi giudiziarie” aveva dichiarato John Elkann attraverso il suo pool di avvocati, sottolineando poi i passati insuccessi della madre in tribunale. Parole seguite immediatamente dalla replica dei legali della secondogenita Agnelli: “La volontà di Margherita è di assicurare un trattamento equo a tutti i suoi figli secondo le norme di legge”, ha dichiarato l’avvocato che ne cura gli interessi, Diego Trevisan. Anche quelli nati dal secondo matrimonio, quello con Serge De Pahlen.

Beatrice D'Ascenzi

Nata a Roma, mi laureo prima al Dams in Cinema, Televisione e Nuovi media e successivamente mi specializzo in Informazione Editoria e Giornalismo presso l’Università Roma Tre. Amo il cinema, la storia latino-americana e il giornalismo radiofonico, che spero riesca a placare la mia costante necessità di parlare. Di me dicono che sembro uscita da un romanzo di Gabriel García Márquez.