L'aula di tribunale dove questa mattina si è aperto il processo Eternit bis a carico del magnate svizzero Stephan Schmideiny, chiamato a rispondere di omicidio colposo per due casi di morte di amianto avvenuti nello stabilimento di Cavagnolo (Torino). Lo scorso 13 dicembre, la Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura di Torino e della Procura generale del Piemonte contro la decisione del gup Federica Bompieri di cancellare l'accusa di omicidio volontario e di dividere il maxi-processo in quattro differenti tronconi. Torino, 19 dicembre 2017. ANSA/ IRENE FAMA'

Eternit, via al processo bisIl magnate Schmideinyaccusato di omicidio colposo

L'udienza a Torino per il caso di due morti nello stabile di Cavagnolo

Si apre questa mattina a Torino il processo Eternit-bis, che si celebra a carico del magnate svizzero Stephan Schmideiny, accusato di omicidio colposo per la morte, a causa dell’amianto, di due lavoratori nello stabilimento di Cavagnolo, nel torinese.

Il processo arriva dopo che, lo scorso 13 dicembre, la Cassazione ha respinto il ricorso della Procura di Torino e della Procura generale del Piemonte contro la decisione del gup Federica Bompieri di cancellare l’accusa di omicidio volontario e di dividere il maxi-processo in quattro differenti tronconi.

Ieri, alla vigilia di questo secondo processo, la Cgil nazionale, tramite Claudio Iannilli, responsabile amianto e bonifiche, aveva auspicato “una condanna esemplare, formale e non solo morale”. Iannilli ha inoltre aggiunto che la Cgil rimane “al fianco dell’Associazione Familiari e Vittime Amianto, affinché questo ennesimo processo possa giungere all’affermazione delle varie responsabilità”.

A parlare del processo anche l’avvocato Ezio Bonanni, che segue la famiglia di Giulio Testore, dipendente Eternit Cavagnolo, in quanto legale e presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto. “L’impegno dell’Ona – ha detto Bonanni – continua per tutte le vittime dell’Eternit, comprese quelle dello stabilimento di Siracusa, troppo spesso dimenticato”.

Salvatore Tropea

Classe 1992, dopo la maturità scientifica si laurea in Scienze della Comunicazione alla Lumsa. Collabora con il mensile locale calabrese L’Eco del Chiaro; con il giornale studentesco e la WebTV della Pontificia Università Lateranense e con il portale online farodiroma.it. Attualmente frequenta il Master in Giornalismo alla Lumsa, dopo aver frequentato il Master in Digital Journalism alla Lateranese e aver svolto due mesi di stage a Radio Vaticana. Con il Master in Giornalismo della Lumsa ha svolto tre mesi di stage presso la redazione de Il Venerdì di Repubblica e attualmente sta svolgendo uno stage di tre mesi presso la redazione italiana di Vatican News