Ex boss della Mala del Brenta
uccide compagno della ex
Maritan torna in carcere

Muovente passionale a causa dell’omicidio
ieri sera nella piazza di San Donà di Piave

Aveva appena finito di scontare 25 anni di carcere. Ci è tornato di nuovo questa notte. Silvano Maritan,70 anni, ex componente della Mala del Brenta, ha ucciso Alessandro Lovisetto, 53 anni, nuovo compagno della storica fidanzata Laura Moschino. Il delitto sarebbe avvenuto ieri sera intorno alle 20 in piazza Indipendenza a San Donà di Piave, provincia di Venezia, dove entrambi risiedevano. I due si sarebbero incontrati per caso nel centro del paese. Uno sguardo, una discussione, poi la lite. Gli spintoni, Maritan viene colpito da un pugno. Si rialza, estrae un coltello e colpisce Lovisetto con due fendenti alla gola. I Carabinieri lo hanno trovato in flagranza di reato, ma lui nega. Nel lunghissimo interrogatorio di stanotte precedente al fermo, ha sostenuto di aver strappato l’arma dalle mani del rivale. A confermare la versione delle forze dell’ordine, però, diversi testimoni.

Silvano Maritan era tornato nella cittadina veneta a settembre. Per tutti gli anni ottanta era stato il braccio destro del “toso”, Felice Maniero, capo dell’organizzazione criminale che aveva sconvolto il nord-est con rapine, omicidi e traffico di droga. Di questi ultimi due settori si occupava il “presidente”, come era soprannominato. Sicario ufficiale della banda, aveva creato i canali di smistamento della cocaina dal Veneto in tutta Italia. Addirittura capo quando Maniero si trovava nel carcere di massima sicurezza a Fossombrone. Nel 1995 aveva pensato di uccidere il boss dopo l’evasione dalla prigione di Padova per prenderne il posto. Ma l’idea non si concretizzò per l’arresto di Maniero pochi giorni dopo a Torino.

Nel corso degli anni i rapporti tra i due si erano ulteriormente incrinati. Non gli era andata giù che il toso, divenuto pentito, lo avesse accusato di undici omicidi non commessi. Lo  denunciava dei miliardi che, secondo lui, Maniero ha ancora in Svizzera e in America. «Se me lo trovassi di fronte, lo ammazzerei. Ovviamente lo farei a mani nude, sbattendogli la testa su uno spigolo» aveva dichiarato al Gazzettino. Boutade o meno, non ha fatto in tempo.

Fabio Simonelli

Nato a Varese il 5/10/1993, ha frequentato il liceo classico ed è laureato in lettere moderne all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Parla correttamente quattro lingue, e nel 2016 ha completato la sua formazione con un’esperienza all’estero alla UBA (Universidad de Buenos Aires).