Gas, giù il prezzo del 32%Possibile taglio tariffegià dal mese di gennaio

Lieve rialzo ad Amsterdam in mattinata Oltre i 60 euro al megawattora

ROMA – Il prezzo del gas all’ingrosso è in calo del 32% confermando il trend al ribasso dell’inizio del 2023. Una buona notizia che dovrebbe portare sollievo sul fronte dei costi energetici ai consumatori già da questo mese. Se il prezzo attestato di 69,8 euro/Mwh dovesse rimanere invariato, come lo è stato nei primi 15 giorni di gennaio, la bolletta potrebbe calare del 35% circa, partendo dal presupposto che, solo nel mese di dicembre il prezzo medio si era assestato sui 116,8 euro per megawattora.

Questa mattina, tuttavia, dopo un calo iniziale del 5,5% il gas ha invertito la rotta salendo oltre i 60 euro a causa delle temperature più rigide fatte registrare negli ultimi giorni. Tuttavia, gli operatori non si mostrano particolarmente preoccupati considerato che già dalla prossima settimana dovrebbero arrivare temperature più miti.

Il commento di Pichetto Fratin

In merito al calo che sta riscontrando il gas, Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza ha confermato che, “stando al dato attuale sulla quotazione del metano in borsa credo proprio che dovrebbe avere come conseguenza l’abbassamento delle bollette anche del gas. C’è stato un primo passaggio sull’elettrico, ora dovrebbe esserci anche sul gas”.

Le cause del ribasso

Stando a quanto riportato da Bloomberg, multinazionale specializzata in mass media, “gli stoccaggi del gas sono pieni all’81%, circa 20 punti percentuali al di sopra della media quinquennale”. Questa sovrabbondanza consentirà all’Europa di arrivare all’inizio della primavera con le scorte ad un livello superiore al 50% con “la possibilità di rifornire completamente i depositi entro l’inizio dell’inverno”.

Determinante anche il supporto che stanno fornendo le energie rinnovabili al cambiamento del trend, soprattutto l’eolico. Il clima mite e ventoso caratteristico dei Paesi che affacciano sul Mare del Nord e sull’Oceano Atlantico, hanno consentito all’Unione europea di trovare un’alternativa valida ma non definitiva all’impiego di gas metano riducendo il flusso dalla Russia dell’80%.

Nella foto in alto: un manometro, strumento utilizzato per misurare la pressione del gas, foto Ansa.

Lorenzo Urbani

Laureato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza, sono giornalista pubblicista dal luglio 2020. Da un anno faccio parte del team di telecronisti per la redazione di Gianluca Di Marzio. Appassionato di tutti gli sport con il sogno di raccontare, un giorno, una finale di Champions League.