Una veduta esterna del Tribunale di Roma / Foto Lumsanews

Giornalismo di giudiziariai praticanti della Lumsaal Tribunale di Roma

Il ruolo della stampa nell'incontro coi giudici Reali, Pazienza e il pm Ielo

ROMA – È il luogo dove si sono svolti alcuni dei più famosi processi passati alla storia dell’Italia repubblicana. Il 31 gennaio l’aula Vittorio Occorsio del Tribunale di Roma ha ospitato gli studenti del Master in giornalismo della Lumsa. Qui sono stati giudicati i membri della banda della Magliana e del terrorismo rosso e nero. Un’aula simbolo dedicata al magistrato vittima del terrorismo di estrema destra durante gli anni di piombo.

Occorsio, ha ricordato il presidente del Tribunale Roberto Reali, aveva chiesto l’assoluzione di Eugenio Scalfari, all’epoca giornalista dell’Espresso, autore dell’inchiesta che aveva ricostruito nel 1964 il “Piano Solo”, il tentativo di colpo di Stato dell’allora capo del Sifar Giovanni De Lorenzo. Reali ha voluto incontrare gli studenti in quest’aula in quanto luogo ideale dove discutere dei rapporti tra personale giudiziario e stampa. Insieme a Reali, la presidente della seconda sezione penale Anna Maria Pazienza e il procuratore aggiunto Paolo Ielo

“La notizia di cronaca giudiziaria è un bene sensibile”, ha spiegato Ielo. “Incide sulla vita delle persone, sugli assetti dell’economia, su quelli della politica”, e per questo deve essere maneggiata con cura, per evitare conseguenze negative sul mercato finanziario, nonché sulla diffusione di materiale di indagine che, sebbene non segreto, dovrebbe essere comunicato con particolare precisione.

Il giudice resta naturalmente imparziale, formandosi un’opinione solo sulla base degli elementi che emergono durante il processo, ha assicurato Pazienza, segnalando il pericolo che i giornalisti si trasformino a loro insaputa in strumenti del processo, come accaduto durante quello contro Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro, condannati nel 2003 per l’omicidio di Marta Russo alla Sapienza. In quell’occasione, i giornali contribuirono alla polarizzazione dell’opinione pubblica, divisa tra innocentisti e colpevolisti.

Per questo motivo Ielo ritiene indispensabile una comunicazione più efficace tra magistrati e giornalisti, citando Louis Brandeis, membro della Corte Suprema degli Stati Uniti a partire dal 1916: “Il disinfettante migliore è la luce del sole”. Proprio perché “l’informazione è fondamentale per la democrazia”, i rapporti tra magistratura e stampa dovrebbero basarsi su “principi di trasparenza, tracciabilità e responsabilità”. Senza illudersi di “poter eliminare il mercato parallelo di notizie, ma con l’obiettivo di asciugarne il brodo di coltura, fornendo ai giornalisti il quadro completo”.

L’incontro nell’aula Occorsio è stata un’occasione di scambio tra il mondo giudiziario e i praticanti di Lumsanews che ha consentito di approfondire aspetti di importanti processi mediatici del passato, confrontare il sistema giuridico italiano con quello di altri Paesi, discutere di temi giuridici di stretta attualità.

Veronica Stigliani

Laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Bologna nel 2019 con una tesi intitolata "States and non-state actors in the Middle East", collaboro con The Euro-Gulf Information Centre (EGIC), OSMED-Osservatorio sul Mediterraneo e La fionda.