Giustizia, Cancellieri contro gli avvocati e gaffe fuorionda: “E’ una lobby che si oppone alle riforme” E l’Avvocatura conferma lo sciopero

È duro scontro tra avvocati e il ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri. «Ci ha umiliati e offesi, non è possibile per il momento proseguire una collaborazione», ha detto il presidente del Consiglio forense, Guido Alpa, dopo che qualche giorno fa, in occasione del convegno di Confindustria, il Guardasigilli aveva definito gli avvocati «una lobby che si oppone alle riforme».La polemica arriva proprio mentre l’Organismo unitario dell’Avvocatura ha confermato lo sciopero previsto dall’8 al 16 luglio «con manifestazioni in tutto il Paese contro la nuova introduzione di un provvedimento di privatizzazione della giustizia quale è la media-conciliazione obbligatoria, un sistema fallimentare nella sua applicazione e dichiarato incostituzionale».
Come segno di protesta, oltre allo sciopero di 8 giorni, i rappresentanti della categoria forense hanno deciso di disertare l’incontro previsto per la giornata di ieri con il ministro Cancellieri in seguito, non solo alle parole pronunciate dal Guardasigilli riguardo alle ostilità degli avvocati alle riforme sulla giustizia, ma anche al fuorionda in cui il titolare di via Arenula, parlando degli avvocati napoletani, ha detto che li avrebbe incontrati per toglierseli dai piedi.
Ulteriore ragione di scontro con il ministro è stata l’approvazione a sorpresa delle misure sulla giustizia civile contenute del decreto-legge del Fare, dopo che Cancellieri aveva manifestato qualche giorno prima l’intenzione di confrontarsi anche su queste questioni con gli avvocati. «Il ministro ha manifestato idee che esprimono un pregiudizio nei nostri confronti», ha detto Alpa, annunciando che sta inviando una lettera a Cancellieri per spiegare perché i legali ritengono impossibile proseguire il confronto con il ministro.
Intanto, la risposta del ministro non si fa attendere e, all’indomani dello scontro tra Avvocatura e Guardasigilli, chiarisce che il discorso che ha provocato la reazione dei legali era rivolto alle lobby in genere e non agli avvocati e, dicendosi disponibile a incontrarli, conclude «quando vogliono li ascolterò».