Governo tecnico
quando in campo
scendono i professori

Da Ciampi a Monti, la tentazione
degli esecutivi senza politici

Ad una settimana dal voto sulla riforma Costituzionale, tengono banco le conseguenze dell’esito del referendum, in particolare l’ipotesi di un governo tecnico se dovesse vincere il No. Indipendentemente dalle posizioni in campo, sono tante le forze politiche che – in modo trasversale – non vogliono correre questo rischio. Ma cosa è un governo tecnico e quali i precedenti nella storia politica italiana?

In Italia vige la forma di governo parlamentare, quindi un esecutivo dipendente dal Parlamento e sostenuto dalla maggioranza. Una maggioranza che si viene a creare, dopo le elezioni, con accordi più o meno spontanei tra i vari partiti. Può capitare, però, che non si riesca a comporre una maggioranza. Da qui la necessità – anziché indire nuove elezioni, che creerebbero una paralisi istituzionale e legislativa – di formare un cosiddetto governo tecnico che si caratterizza per la presenza, al suo interno, di personalità indipendenti, non legate ai partiti, spesso che non hanno mai avuto altri incarichi politici prima e che provengono dal mondo accademico e professionale, con competenze tecniche e specialistiche.

Nella storia della Repubblica, i governi tecnici sono intervenuti per traghettare il Paese durante crisi istituzionali, economiche o per riforme e importanti decisioni da prendere in breve tempo.

Il primo a poter essere definito tale è stato il Governo Ciampi, che fu in carica per poco più di un anno dal 1993 al 1994. Si ricorda in particolare per aver varato la riforma elettorale con il sistema maggioritario. Questo governo era presieduto da un non parlamentare – Ciampi infatti era Governatore della Banca d’Italia – ma il resto dell’esecutivo era comunque composto da esponenti di varie forze politiche. Il primo ad essere composto interamente da tenici è stato invece il Governo Dini, dal gennaio ’95 al maggio ’96, entrato in carica dopo la fine del primo governo Berlusconi. La terza e ultima esperienza tecnica è stata quella del Governo Monti, che dal novembre 2011 all’aprile 2013 affrontò la crisi dei mercati internazionali e i problemi legati al debito pubblico italiano e allo spread. Anche in questo caso il governo tecnico venne formato dopo le dimissioni del Governo Berlusconi, che non poteva più contare sulla maggioranza assoluta alla Camera.

Salvatore Tropea

Classe 1992, dopo la maturità scientifica si laurea in Scienze della Comunicazione alla Lumsa. Collabora con il mensile locale calabrese L’Eco del Chiaro; con il giornale studentesco e la WebTV della Pontificia Università Lateranense e con il portale online farodiroma.it. Attualmente frequenta il Master in Giornalismo alla Lumsa, dopo aver frequentato il Master in Digital Journalism alla Lateranese e aver svolto due mesi di stage a Radio Vaticana. Con il Master in Giornalismo della Lumsa ha svolto tre mesi di stage presso la redazione de Il Venerdì di Repubblica e attualmente sta svolgendo uno stage di tre mesi presso la redazione italiana di Vatican News