Bombardamenti israeliani a Rafah, al confine con l'Egitto | Foto Ansa

Hamas rifiuta la tregua"Un gioco di Israele"Rimandato il voto all'Onu

Bombardamenti a Rafah e Khan Younis Idf: "Nuova fase dell'offensiva"

GAZA CITY – Niente tregua a termine per Hamas, che rifiuta ogni accordo finché la pausa dei combattimenti non sarà effettiva. Secondo il Wall Street Journal la milizia palestinese avrebbe infatti respinto la proposta israeliana: una settimana di cessate il fuoco in cambio di 40 ostaggi.

“Non giocheremo a questo gioco”, ha dichiarato l’esponente di Hamas Ghazi Hamad ad Al Jazeera, sostenendo che “Israele prenderà la carta degli ostaggi e dopo comincerà un nuovo round di uccisioni di massa e di massacri contro il nostro popolo”. Solo con un cessate il fuoco permanente, quindi, renderebbe possibile “un grande compromesso”.

Slitta il voto all’Onu

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite rimanda nuovamente il voto, previsto per oggi, sulla nuova risoluzione su Gaza. L’obiettivo sarebbe “concedere più tempo alla diplomazia”, ha spiegato il presidente di turno dell’organismo, l’ambasciatore dell’Ecuador Jose Javier De La Gasca Lopez-Dominguez.

Su un possibile accordo, però, incombe la minaccia degli Stati Uniti, che considerano di applicare il veto qualora le ragioni di Israele non venissero rispettate. Mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu ribadisce la sua determinazione a eliminare Hamas; per lui “i miliziani hanno solo due alternative: arrendersi o morire”.

I raid nella Striscia

Israele continua a bombardare la Striscia di Gaza. È di almeno 24 civili uccisi il bilancio degli attacchi aerei israeliani di ieri sulla città di Khan Yunis, mentre sono almeno 12 le persone rimaste uccise nei bombardamenti su Rafah, al confine con l’Egitto. Decine i feriti, tra cui donne e bambini. Quattro persone, tra cui Bassem Ghaben, responsabile del varco di Karam Abu Salem, sono invece state uccise dagli attacchi israeliani contro un punto di passaggio tra la Striscia di Gaza e Israele.

Un soldato israeliano al confine con la Striscia di Gaza | Foto Ansa

Risultati che per il capo del comando meridionale dell’esercito israeliano, il maggiore generale Yaron Finkelman, sono frutto della “nuova fase significativa dell’offensiva, in altre aree”. Rivolgendosi ai suoi soldati, ha assicurato: “Continueremo ad avanzare qui e in altre aree in cui non abbiamo ancora manovrato”.

Veronica Stigliani

Laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Bologna nel 2019 con una tesi intitolata "States and non-state actors in the Middle East", collaboro con The Euro-Gulf Information Centre (EGIC), OSMED-Osservatorio sul Mediterraneo e La fionda.