Stefano Ceccanti

Il politologo Ceccantisulle Regionali in Sardegna"Problemi dentro la destra"

Il costituzionalista parla a Lumsanews "Il governo paga l'eccessiva sicurezza"

ROMA – All’indomani del voto in Sardegna, il costituzionalista Stefano Ceccanti, già parlamentare per il Partito Democratico, commenta a Lumsanews i risultati elettorali e il loro valore per maggioranza e opposizione.

“Mi sembra che il dato più rilevante sia l’uso intensivo dello splitting, cioè il fatto di votare per un candidato come presidente e una lista di colore diverso per il consiglio, una pratica che ha danneggiato il centrodestra.  Non succede mai che il numero di voti assoluti di un candidato sia inferiore alla somma dei voti assoluti delle sue liste, quindi evidentemente c’è stato un problema interno molto serio alla coalizione di centrodestra”.

E cosa pensa invece dell’alleanza di centrosinistra?

“Nel caso di specie ha funzionato ma non vuol dire che sia facilmente ripetibile in altri contesti. In Sardegna era agevolata dal fatto che tutte le forze fossero insieme all’opposizione, non ci sono le complicazioni di politica internazionale che dividono la coalizione, e non ci sono i problemi che ci sono in altre regioni già governate dal centro sinistra come la Toscana o l’Emilia dove ci sono alcune differenze programmatiche sensibili. Quindi la coalizione ha avuto successo ma non è facilmente ripetibile altrove”. 

Quali possono essere le conseguenze dei risultati per la maggioranza? 

“La maggioranza è stata vittima di un eccesso di sicurezza, su cui dovrà meditare, per evitare di ripetere questo errore. Che si potrebbe anche ripetere a parti inverse, perché ora i vincitori potrebbero sottostimare le difficoltà dei prossimi appuntamenti elettorali a cominciare dalle prossime Regionali in Abruzzo e Basilicata”.

Veronica Stigliani

Laureata in Relazioni Internazionali presso l’Università di Bologna nel 2019 con una tesi intitolata "States and non-state actors in the Middle East", collaboro con The Euro-Gulf Information Centre (EGIC), OSMED-Osservatorio sul Mediterraneo e La fionda.