Il "tariffario" di Grillo"È solo uno scherzo"Il commento di Sorgi

"Si può sopravvivere benissimo senza intervistarlo"

“È un’iniziativa scherzosa, del resto Beppe Grillo è un comico che la butta sempre a ridere anche quando c’è poco da ridere”. Con queste parole l’editorialista de La Stampa, Marcello Sorgi, in un’intervista rilasciata a Lumsanews, commenta l’ultima idea del fondatore del Movimento 5 stelle: creare un tariffario per le interviste a giornali e televisioni.

Ieri, il comico ha pubblicato sul suo un listino dove indica i vari prezzi che i giornalisti devono pagare per intervistarlo. Come mostra il suo post, per una intervista scritta chiede almeno 1.000 euro, per le interviste televisive 2.000 euro al minuto per un minimo di otto minuti. E sempre sul suo blog lo stesso Grillo spiega: “Quello che trovate allegato al presente post è un tariffario per le interviste. Per non far perdere tempo a voi, e soprattutto a me, ecco i prezzi per l’anno in corso e per il 2019”.

A conferma del tono scherzoso, Sorgi ricorda come la “stessa proposta l’ha fatta nei giorni scorsi e sembrava essere uno scherzo per liberarsi dai giornalisti”. Del resto, si sa che l’ex leader del Movimento non ha mai avuto un buon rapporto con la stampa.

Se fosse vero, secondo Sorgi “dal punto di vista della deontologia di Grillo, essendo lui un uomo di spettacolo, l’idea di chiedere soldi per farsi intervistare, non lo colloca in una dimensione fuori legge. Dal punto di vista giornalistico – prosegue – ci sono molti programmi tv che pagano per interviste, bisogna vedere se il gioco vale la candela. Diciamo che accade raramente che un intervistato scelga di farsi pagare”.

Quello che è certo, però, secondo il giornalista è che questa iniziativa non lede la libertà di stampa. “Si può sopravvivere benissimo senza intervistare Grillo, anzi potrebbe anche migliorare la qualità dell’informazione. Invece di perdere tempo ad intervistare lui  che dà sempre risposte bislacche che sono fuori dalla realtà, uno può fare delle interviste più serie. I dialoghi con Grillo spesso si risolvono in un’occasione per dargli modo di fare propaganda nel modo confusionario in cui fa spesso”.

Si potrebbe pensare che quello scelto dell’ex leader del Movimento sia un modo per tornare sulle prime pagine dei giornali, ma secondo Sorgi non è così, anzi si tratta proprio del contrario.

“Grillo non è uscito dalla scena politica perché, in realtà, esercita sempre un potere molto forte sul suo movimento, “spiega Sorgi. “Ha scelto una posizione diversa: fa quello che vuole. Siccome era stufo di avere tutte le scocciature della politica, a cominciare dal fatto che ha portato dentro le istituzioni una quantità di persone impreparate e quindi passava la vita a rispondere a gente che gli chiedeva cosa fare, ha scelto di fare un passo indietro. La verità è che oggi lui stesso a volte non sa cosa fare e quindi si è scelto una posizione più defilata”. Una decisione dettata dal fatto che “Grillo aveva fondato un movimento di protesta sperando di aver successo, ma non immaginava che  ne avrebbe avuto così tanto”.

L’iniziativa di mettere a pagamento le interviste, dunque, secondo Sorgi serve a disincentivare una parte di giornalisti. “Tutti vogliono parlare con Grillo e lui in questo modo spera di scoraggiarne una parte”.

Non bisogna dimenticare che “lui da qualche tempo si è rimesso a fare il mestiere che gli riesce meglio: il comico. Se va in un teatro e nei camerini trova giornalisti che gli chiedono, ad esempio, informazioni sulle dimissioni di Tria, lui perde anche il gusto di fare il comico”. Lo stesso per le sue passeggiate sulla spiaggia.