GAZA – Israele informa che i resti consegnati ieri, 2 dicembre, da Hamas non sono di un ostaggio. Intanto a Gaza nuovi raid dell’Idf, che uccide un fotoreporter e ne ferisce un altro, mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu invia un rappresentante in Libano.
I corpi consegnati da Hamas non appartengono agli ostaggi
L’ufficio del premier Netanyahu rende noto che i “reperti” umani consegnati da Hamas a Israele per essere analizzati non appartengono a nessuno dei due ostaggi ancora a Gaza. Le famiglie dei due ostaggi – il cittadino israeliano Ran Gvili e quello thailandese Sudthisak Rinthalak – sono state informate degli sviluppi. L’ufficio del primo ministro israeliano fa sapere che “gli sforzi per riportarli a casa non verranno interrotti fino a quando la missione non sarà stata completata, quella di riportarli nel loro paese per una degna sepoltura”, rende noto Times of Israel.
Un altro giornalista ucciso a Gaza
Mohammed Wadi è il fotoreporter palestinese ucciso da un drone israeliano a est del campo profughi di Al-Bureij, nel centro della Striscia di Gaza. Il giornalista è stato coinvolto in un attacco condotto dalle forze israeliane, secondo quanto diffuso dai media. Wadi è il secondo operatore dei media ucciso dopo l’inizio del cessate il fuoco tra Israele e Hamas il 10 ottobre. Un altro cronista, Mohammed Abdel Fattah Aslih – fratello del cronista ucciso da un attacco israeliano all’ospedale Nasser a maggio scorso -, ha riportato ferite in un altro attacco di droni, a Khan Younis, nel settore meridionale del territorio, fa sapere l’agenzia di stampa palestinese Wafa.

Netanyahu invia un rappresentante in Libano
Il premier israeliano ha incaricato il capo ad interim del Consiglio di sicurezza nazionale israeliano di inviare un rappresentante a un incontro con i funzionari governativi ed economici in Libano. Così fa sapere il suo ufficio, sottolineando che “si tratta di un primo tentativo di gettare le basi per una relazione e una cooperazione economica tra Israele e Libano”.


