Parlamento. Foto: Quirinale.it

La Manovra alla prova del Parlamento corsa agli emendamenti

Il Pd chiede fondi specifici per il bonus psicologo

ROMA – La legge di bilancio 2024 è pronta ad affrontare il voto del Parlamento. Martedì 21 novembre sarà l’ultimo giorno utile per depositare gli emendamenti al testo. Intanto, sale la tensione politica per alcuni aspetti su cui il governo sta ancora cercando di lavorare. Dal malcontento per le pensioni – soprattutto quelle dei medici – al rafforzamento del bonus psicologo. 

Sul fronte pensioni, il vincolo delle modifiche possibili solo a saldi invariati resta, ma lo spazio per evitare grossi tagli agli assegni previdenziali nel pubblico per colpa del ricalcolo sembra esserci, anche se dovesse essere solo temporaneo, cioè limitato al prossimo anno. “La manovra in Parlamento si può migliorare sicuramente, credo che sulla questione delle pensioni si possa aggiustare qualcosa per impedire che medici e infermieri lascino il lavoro per andare in pensione anticipatamente”, ha detto ieri il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Un tema particolarmente caldo è poi quello della salute mentale, su cui i parlamentari del Partito Democratico della Commissione bicamerale Infanzia e Adolescenza in una nota hanno espresso la propria preoccupazione: “In Legge di Bilancio mancano le risorse per la salute mentale dei più giovani”. Proprio per questo, i membri del Pd hanno chiesto al Governo di costruire un fondo specifico per il contrasto al disagio psicologico dei minori, stanziando 10 milioni di euro per il 2024.

Sugli affitti brevi – considerati dalle opposizioni un’altra criticità della Manovra –, invece, l’accordo in maggioranza prevede che la cedolare secca sulla prima casa messa a frutto rimanga al 21%, e salga al 26% solo dal secondo appartamento affittato. E mentre è atteso per giovedì il question time della premier Meloni al Senato, la presidente sarà anche chiamata ad esplicitare la sua posizione in merito all’adesione al Mes, il Meccanismo europeo di stabilità, su cui in passato aveva espresso la sua ferma opposizione.

Beatrice D'Ascenzi

Nata a Roma, mi laureo prima al Dams in Cinema, Televisione e Nuovi media e successivamente mi specializzo in Informazione Editoria e Giornalismo presso l’Università Roma Tre. Amo il cinema, la storia latino-americana e il giornalismo radiofonico, che spero riesca a placare la mia costante necessità di parlare. Di me dicono che sembro uscita da un romanzo di Gabriel García Márquez.