ROMA – L’Italia fatica rispetto al resto del mondo, dove le donne che si iscrivono a corsi di laurea triennale hanno maggiori probabilità, rispetto ai loro colleghi uomini, di completare con successo gli studi universitari entro i tre anni successivi alla conclusione degli studi. Questa è la situazione registrata nella totalità dei Paesi analizzati dal report Ocse “Education at a glance”. Ma l’Italia, come detto, fa eccezione. Male anche la mobilità degli studenti, che, a differenza degli altri Stati campione, non ha registrato un aumento, con una percentuale in calo dal 5,6 % al 4,8 %.
Investimenti scarsi nel settore scolastico
Per quanto riguarda gli investimenti nell’istruzione, dal livello primario a quello terziario, l’Italia si trova sotto la media Ocse, con un peso sul Pil pari al 3,9%. Alcuni Paesi applicano tasse universitarie notevolmente più elevate agli studenti stranieri che frequentano corsi di laurea magistrale presso istituti pubblici, ma l’Italia non è tra questi. Qui le tasse di iscrizione annuali medie per gli studenti stranieri a livello di laurea magistrale hanno un valore identico alle tasse applicate agli studenti nazionali.
Il problema dell’alfabetizzazione
Preoccupante l’analisi sull’alfabetizzazione degli italiani: il 37 % di tutti gli adulti tra i 25 e i 64 anni ha competenze alfabetiche di livello 1 o inferiore, un dato superiore alla media dell’Ocse pari al 27%. Per basso livello di alfabetizzazione si intende chi è in grado di comprendere solo testi molto brevi con informazioni minime che non distraggono l’attenzione.