HomeEconomia Lavoro, record di occupati a novembre
per l’Istat mai così bene dal 1977

Lavoro, a novembre
è record di occupati
Bene donne e trentenni

Tasso rimane più basso rispetto all'Ue

Senza l'art. 18 calano i licenziamenti

di Alessandro Rosi09 Gennaio 2020
09 Gennaio 2020

Il tasso di occupazione a novembre è il più alto registrato da quando l’Istat ha iniziato a rilevarlo, il 1977. Il 59,4% di occupati rappresenta anche un miglioramento rispetto ai dati diffusi il mese precedente, in particolare +0,1 punti percentuali su ottobre. Ma rimane comunque più basso rispetto alla media europea, che si attesta sul 75%.

A spingere l’occupazione sono state le donne, quelle a lavoro aumentano di 35 mila su ottobre, e i giovani tra i 25 e i 34 anni, che salgono di 21 mila unità. Nel dettaglio aumentano i ‘posti fissi’, ovvero i dipendenti permanenti (+67 mila), mentre diminuiscono sia i dipendenti a termine (-4 mila) sia gli indipendenti (-22 mila).

Diffusi anche i dati sulla disoccupazione italiana, che resta ferma al 9,7% nel mese di novembre, confermandosi per il sesto mese sotto la soglia psicologica della doppia cifra. Mentre il tasso di disoccupazione giovanile (15-24anni) risale, portandosi al 28,6% (+0,4 punti rispetto a ottobre).

Se i dati sull’occupazione migliorano, anche quelli sui licenziamenti sono positivi. A riportarlo l’Inps, nel rapporto dell’Osservatorio sul precariato. Qui si legge che il «tasso di licenziamento (calcolato rispetto all’occupazione esposta al rischio ad inizio anno)» è costantemente calato: dal 6,5% del 2014 al 6,1% nel 2015, al 5,5% nel 2016, al 5,3% nel 2017 (ultimo dato disponibile). Nel 2018 i licenziamenti sono stati in tutto (per motivi economici e per motivi disciplinari) 790.826 (su un totale di quasi 7 milioni di cessazioni dal lavoro) contro 870.078 nel 2017 (quasi 80mila in meno). Il calo è continuato nei primi nove mesi del 2019: 557.455 contro 583.667 dello stesso periodo del 2018. È inoltre diminuito il contenzioso: le cause intentate con procedimento ordinario presso i tribunali sono diminuite di circa il 30% tra il 2014 e il 2016.

Dati che vanno letti in relazione all’eliminazione dell’articolo 18 della legge 300, lo Statuto dei lavoratori ( di cui quest’anno si celebra il cinquantennale) avvenuta quattro anni fa con il Jobs act (ma solo per gli assunti dal 7 marzo 2015). Rilanciato in questi giorni da un vasto fronte, che va dai 5 Stelle a Leu alla Cgil, la sua cancellazione sembrerebbe invece aver migliorato la situazione secondo i dati diffusi dall’Inps.

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