Le principesse sposa di Giada Curti: AltaRomAltaModa apre in eleganza. E in beneficienza

Otto preziosissimi abiti da sposa, ognuno dedicato ad una figura femminile di importanza storica, hanno aperto la settimana della moda capitolina, nel segno del lusso ma anche dell’attenzione sociale. Ad inaugurare AltaRomAltaModa ci ha pensato Giada Curti, la giovane stilista romana conosciuta e apprezzata anche a livello internazionale, che ha scelto di rappresentare la collezione del prossimo autunno inverno riproducendo nel salone del St Regis Hotel di Roma  la Francia dei tempi di Maria Antonietta. Senza dimenticare, al tempo stesso ,di dedicare qualcosa a Telefono Azzurro. Così, ad aprire e chiudere la sfilata dei sontuosi abiti pensati per il giorno del sì, intitolati a Caterina di Russia, Paolina Borghese, Evita Peron, la principessa Sissi, Isabella di Spagna, Soraya, Maria José e Maria Antonietta, è stata la più piccola della famiglia Curti, Azzurra Maria. Un piccolo gesto che ricorda non solo che una delle creazioni è dedicata all’associazione Telefono Azzurro, che da 26 anni offre sostegno a bimbi e adolescenti vittime di soprusi, ma soprattutto che la Maison è vicina ai giovani, che meritano attenzione e tutela.
“Le Bandeau d’Amour”: dal nome della fascia che tratteneva i boccoli dell’ultima regina di Francia, Marie Antoinette, nasce quello della collezione da sogno di abiti da sposa che Giada Curti ha presentato in apertura di AltaRomAltaModa, la manifestazione che fino a mercoledì 10 luglio vestirà la città di nuove proposte, sempre all’insegna dell’alta sartoria, com’è tradizione per la moda a della capitale.
“Adoro le biografie, negli ultimi mesi ho letto molto e mi sono appassionata a queste donne straordinarie” ha detto soddisfatta dopo il defilé, tra i flash dei fotografi, la stilista, “Sono state loro le muse ispiratrici di questa collezione: donne importanti, forti. Il futuro appartiene a donne come loro”. Le sue creazioni di alta moda firmate Curti si sono sempre accompagnate ai disegni di abiti da sposa: è un lavoro che Giada definisce “emozionante, perché dietro ogni abito c’è un percorso”. Solitamente, infatti, conosce le ragazze che vestirà nel giorno del matrimonio un anno prima e, racconta, “da un semplice rapporto di lavoro scaturisce sempre un’amicizia”.
Gli abiti andati in scena oggi al St. Regis Hotel, nel cuore di Roma, sono estremamente attuali, impreziositi da fili di platino e paillettes cangianti, gonne ampissime o a cascata ma mai senza strascico; al tradizionale bianco si aggiungono il nero e il platino, a volte grandi fiocchi. I gioielli, le capigliature raccolte in ridondanti chignon, la musica: tutto sembra richiamare i fasti di corte, con un occhiolino alla modernità.
Regione e Altaroma– Buone notizie intanto per le sfilate romane dal Presidente della Regione Nicola Zingaretti, che alla presentazione della 23esima edizione di AltaRomAltaModa ha detto di voler tornare, come Regione, a sostenere la moda che considera “un volano per la ripresa” per le possibilità di lavoro che offre. “ La Regione fece, due anni fa, una scelta che noi non condividevamo ” ha aggiunto il presidente commentando la scelta di uscire dalle fashion weeks della precedente amministrazione. Zingaretti ha inoltre preannunciato il progetto di realizzare la casa della moda a Roma, “un luogo dove si incontri la moda tutto l’anno e non solo nelle settimane delle sfilate. Sarà un polmone che donerà alla città 365 giorni un’occasione di sviluppo”.

 

Alessandra D’Acunto