HomeEconomia Lo spread a 305 punti base: Tria in audizione alle Aule, “Abbassare toni con Ue”

Lo spread a 305 punti base
Tria getta acqua sul fuoco
"Abbassare i toni con l'Ue"

Sul Financial Times Matteo Salvini

accusato di spaventare gli investitori

di Gloria Frezza09 Ottobre 2018
09 Ottobre 2018

Torna a salire lo spread Btp/Bund in mattinata. Dopo un inizio sotto 299, i punti base sugli schermi Bloomberg superano nuovamente quota 300, fino ad arrivare a stabilizzarsi sui 305, con il rendimento decennale italiano al 3,59%. Sul fatto interviene a gamba tesa il quotidiano britannico Financial Times, che nella fotonotizia di oggi ritrae il ministro dell’Interno Matteo Salvini nell’incontro di ieri con Marine Le Pen e tuona: “Gli attacchi di Salvini alla Ue inaspriscono la svendita di bond”. Per il giornale economico “la bordata contro Juncker e Moscovici ha aiutato a estendere la svendita” e ha spaventato gli investitori, ora intimoriti dagli effetti delle scelte della coalizione di governo sul debito italiano.

Un’opinione che non sembra agitare Salvini. Il ministro e vicepremier infatti prima di partire per il G6 di Lione, ribadisce la propria sicurezza a tutti i media, Financial Times compreso: “Preoccupati mai! Responsabili sì, ma indietro non si torna”. Meno tranquillo del vicepremier, ma ugualmente fiducioso, si mostra anche il ministro dell’Economia Giovanni Tria, oggi in audizione alla Commissione bilancio di Camera e Senato sul Def.

Il ministro conferma di aver tenuto conto di una possibile oscillazione tra giornate buone e altre “di forte tensione”, ma difende il suo prodotto. “Le stime possono essere ampiamente oltrepassate – asserisce – quando la manovra verrà presentata, si dissolverà l’incertezza”.

Tria, come Salvini, definisce la manovra “coraggiosa ma non irresponsabile” e assicura un abbassamento della pressione fiscale “sin dal 2019”, evitando i temuti aumenti Iva per 12,5 miliardi e riducendo il prelievo su autonomi e imprese. Ma annuncia anche una temporanea ridefinizione delle condizioni per il pensionamento, tema caldissimo, ma senza specificare quali provvedimenti futuri intende adottare.

Sul rapporto deficit/Pil Tria ribadisce i numeri dei giorni scorsi: 2,4% nel 2019 e una progressiva discesa al 2,1% nel 2020 e all’1,8% l’anno successivo. “È del tutto evidente che la strategia attuata finora non è risultata efficace nonostante costi finanziari e sociali elevati – rincara il ministro, riferendosi alle scelte dei governi Renzi e Gentiloni – occorre spostare l’obiettivo da numeratore a denominatore”.

Sui rapporti con l’Europa, vera spina nel fianco del governo italiano.Tria non si nasconde: “Come è noto la Commissione Ue ha espresso preoccupazione circa la modifica del percorso programmatico – ha dichiarato – ora si apre una fase di confronto costruttivo, che potrà valutare le fondate ragioni della strategia di crescita del governo delineata dalla manovra”.

Tria ricalca così l’opinione del Presidente della Camera, Roberto Fico, che gliene dà merito al termine del meeting di stamane con Juncker a Bruxelles. “È condizione necessaria – ha detto il ministro – intervenire con decisione per evitare sentimenti contrari al libero commercio e l’insorgere di sentimenti contrari all’Europa”.

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