L’ultima battaglia di Marino per vietare le vie dei Fori Imperiali anche a bus e taxi

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Ignazio Marino prima di dimettersi da primo cittadino di Roma intende realizzare un suo sogno cullato fin dai tempi della campagna elettorale di fine 2012: vietare il transito anche a bus e taxi nelle strade attorno alla zona archeologica dei Fori Imperiali rendendola interamente pedonalizzata. Sembra però un sogno di difficile realizzazione per il chirurgo del Partito Democratico perché, secondo l’articolo 53 del Testo unico degli enti locali, “ Le dimissioni presentate dal sindaco al consiglio comunale diventano efficaci e irrevocabili dopo venti giorni dalla loro presentazione, periodo durante il quale il sindaco dimissionario può sempre ritirarle. Durante questi venti giorni, sindaco, giunta e consiglio hanno solo poteri di ordinaria amministrazione”. Inoltre la pedonalizzazione totale dei Fori Imperiali sarebbe un’operazione talmente complessa, basti immaginare i passaggi tecnici e burocratici da condurre con i vari municipi, che difficilmente potrebbe essere portata a temine nel giro di due settimane.

Era l’agosto 2013 quando la prima giunta Marino imponeva lo stop alla circolazione privata attorno all’Anfiteatro Flavio. Poco meno di un anno dopo, alla fine di giungno del 2014, il sindaco dem diede avvio alla fase due del progetto con la chiusura provvisoria di tutta la strada, consentendo il traffico tra via Corrado Ricci  e il Colosseo solo ai mezzi del trasporto pubblico e alle biciclette. Taxi e Ncc erano autorizzati a circolare nel solo tratto che dai Fori conduce a piazza Venezia.

L’eventuale pedonalizzazione totale dell’area archeologica più importante della Capitale servirebbe a dare vita a quella che fu chiamata “la passeggiata nella storia” un progetto inseguito lungo tutto il ‘900 da intellettuali, urbanisti e sindaci. L’ultima occasione di Marino per realizzare “il sogno proibito” peer cui sarebbero pronti una serie di atti che potrebbero diventare effettivi anche senza passare il voto dell’Assemblea capitolina.

Emanuele Bianchi

Emanuele Bianchi

Nasce in Toscana, ma vive da molti anni nella Capitale. Nel 2011 si laurea alla"La Sapienza" in Linguaggi e tecnologie del giornalismo e dell'informazione. Tesi in storia contemporanea, relatrice prof.ssa Simona Colarizi. Pubblicista dal 2006, collabora come cronista per varie testate cartacee occupandosi di sport, inchieste, politica, economia, costume e società. Tifoso viola, appassionato di calcio e di sport motoristici sogna di occuparsi di cronaca sportiva.