La sfida di Grillo: “Siamo l’Arca di Noè e ci prenderemo questo Paese”. Poi promette: “Via io e Casaleggio se non riusciremo a soddisfare le aspettative”

M5s, Grillo: “Ci prenderemo questo Paese”. Poi promette: “Via io e Casaleggio, se non riusciamo a soddisfare aspettative”

I partecipanti non saranno stati milioni come a Expo, ma il secondo raduno nazionale del Movimento 5 Stelle è stato l’occasione per snocciolare altri numeri: “Siamo 130mila iscritti – scandisce Gianroberto Casaleggio – il doppio del Partito democratico”. È proprio il leader dei pentastellati, Beppe Grillo, a prendere di mira l’esposizione universale: “Grazie di essere venuti all’Expo. Questo è l’Expo meno le tangenti, noi nutriamo il cervello”. Un nervo scoperto, considerando che poco prima – dal Teatro Nuovo di Udine – il premier Matteo Renzi lo aveva sbeffeggiato, proiettando il video in cui – dal deserto di Rho – vaticinava una débacle: “Siamo a Rho, qui non c’è niente, ma chi volete che ci venga?”. E invece “l’altro ieri il ventimilionesimo biglietto è stato venduto a Rho, in quel luogo”, esultava tronfio Renzi.

Dal palco dell’autodromo di Imola, Beppe Grillo vara la fase due, andando oltre le amministrative di Primavera – “Ci prenderemo questo Paese in una maniera meravigliosa” – e si dice pronto a sostituire il governo Renzi. Lo slogan è “Keep calm and M5s al Governo”, come recitano le magliette in vendita negli stand. Il tema della kermesse, infatti, è cambiato. In pochi anni si è passato dal più generico “vinciamo noi” a “governiamo noi”, mantra che viene riproposto a più riprese. Casaleggio fa addirittura il punto sulle regole: “Sia il presidente del Consiglio sia la squadra di governo saranno scelti con gli iscritti”.

Le amministrative di Napoli, Roma e Milano sono solo un trampolino di lancio per sfruttare l’onda lunga ed arrivare alle politiche da vincitori e proprio in vista di questo traguardo Grillo incorona i due volti più celebri: “Se non riusciamo a soddisfare tutte le aspettative sappiamo già cosa fare io e Casaleggio: in 24 ore spariamo e lasciamo Di Maio e Di Battista. Tié”. Una promessa di trasparenza, ma forse anche un tentativo di smarcarsi dalla sua cretura, ritirandosi dietro le quinte: “Io ho un sogno – aggiunge, rievocando chissà quanto casualmente un altro discorso, sicuramente più celebre – voglio togliere il mio nome dal simbolo, perché il Movimento diventerà vostro”.

Nel raduno di due giorni c’è spazio anche per la corsa al Campidoglio del prossimo maggio. Casaleggio frena su Luigi Di Maio, che i più danno come candidato in pectore: “Non è detto”. Posizione condivisa dallo stesso vicepresidente della Camera, che spiega come “alle regole non si deroghi: è l’unico modo per non essere fagocitati da una politica distruttiva”. Proprio in discontinuità alla vecchia politica, lo stand dell’Emilia Romagna allieta gli iscritti con il tiro a segno: una piramide di barattoli con sopra i volti del premier Renzi, di alcuni ministri e dei principali leader politici da abbattere uno per uno. Da queste parti si augurano possa essere di buon auspicio.

Nino Fazio

Nino Fazio

Nato a Messina il 9/03/88. Gli articoli di Gianni Brera, spulciati su internet, e prima ancora le radiocronache calcistiche hanno stuzzicato la sua fantasia. Dopo la maturità scientifica ha conseguito con lode la laurea in Scienze della comunicazione (Università di Catania). La passione per il Francese lo ha portato Oltralpe dove, contestualmente allo studio, ha lavorato come assistente di lingua italiana in un liceo. Collabora con oubliettemagazine.com.