Mafia del Gargano: arrestati 7 uominidel Clan Perna a Vieste

Questore di Foggia: "Azzerata la cupola" accusati di traffico di droga e armi

Associazione per delinquere finalizzata al traffico di cocaina e marijuana, detenzione e porto di armi da sparo, aggravati dal contesto mafioso. Sono le accuse di cui dovranno rispondere i presunti affiliati del clan che fa capo al noto pregiudicato Girolamo Perna. Gli uomini sono stati arrestati in queste ore a Vieste, in provincia di Foggia.

Tra i nomi sono stati resi noti quelli dei cugini Claudio e Giovanni Iannoli, Giovannantonio Cariglia, Stefan Cealicu, Raffaele Giorgio Prencipe, Carmine Romani e Giuseppe Stramacchia. Grazie alla supervisione dall’alto di un elicottero del IX Reparto Volo della polizia, che ha completamente monitorato l’area interessata, questa mattina gli investigatori della squadra mobile hanno potuto fare irruzione nelle abitazioni degli indagati e arrestarli dopo mirate perquisizioni.

Già nelle scorse settimane l’organizzazione criminale aveva subìto altri importanti arresti. Gli episodi di oggi si collocano infatti sulla scia di un’importante attività di “mala viestana”, che dal 2015 ad oggi ha afflitto la zona del Gargano. Secondo gli inquirenti della Dda di Bari “la mafia foggiana è una priorità assoluta”, aggiungendo che gli arresti delle ultime settimane “hanno probabilmente impedito altri omicidi”. Il 21 agosto la polizia aveva eseguito il fermo dei cugini Iannoli, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga con l’aggravante mafiosa e detenzione di armi.

Girolamo Perna, 28 anni, esponente di spicco del clan, è stato arrestato lo scorso 4 maggio. Nonostante si trovasse già agli arresti domiciliari per porto d’armi e detenzione di arma clandestina, il pregiudicato viestano incontrava regolarmente altri appartenenti all’associazione mafiosa nella sua abitazione. Nel settembre 2016 era scampato ad un agguato. Si tratterebbe dell’ex luogotenente del boss Angelo Notarangelo, ucciso in un agguato proprio nel 2015. Da allora sarebbe il corso una guerriglia tra il clan e un’altra associazione rivale, i cui esponenti, Marco Raduano, suo nipote Liberantonio Azzarone, Luigi Troiano e suo figlio Gianluigi, sono stati fermati in un blitz dei carabinieri lo scorso 7 agosto.

“Oggi abbiamo completato la decapitazione di un clan mafioso operante nell’area di Vieste, già coinvolta in una spirale di sangue fatta di agguati che hanno portato a morti ammazzati, omicidi e tentati omicidi e che hanno caratterizzato la primavera a Vieste”, ha spiegato il questore della provincia di Foggia Mario Della Cioppa, nel corso della conferenza stampa. “Con una attività asfissiante, abbiamo la finalità di togliere l’ossigeno dalle componenti criminali presenti su quel territorio, – ha aggiunto Della Cioppa – affiancando a questa azione di prevenzione interventi precisi con lo scopo di recidere le metastasi mafiose che si annidano in questo territorio”.

Non tarda ad arrivare su Twitter il commento del ministro dell’interno Matteo Salvini, che ha scritto: “Complimenti ai nostri uomini e donne in divisa, sempre in prima linea”.

Giulia Turco

Giulia Turco, 22 anni. Approda al Master in Giornalismo dopo la Laurea triennale in Lettere Moderne, conseguita a Bologna, la sua città. Inglese, francese, spagnolo le lingue apprese durante gli studi, che le permettono di coltivare una delle sue più grandi passioni: il viaggio. Parole chiave: curiosità, passione, determinazione. Fanno di lei un occhio attento, pronto a cogliere e interpretare i grandi e piccoli cambiamenti delle società di oggi.