HomePolitica Manovra, scontro tra governo e sindacati sullo sciopero di venerdì

Manovra, scontro tra governo
e sindacati sullo sciopero
di venerdì 17 novembre

Le parti sociali incontrano Schillaci

Il testo atteso in aula a dicembre

di Sofiya Ruda13 Novembre 2023
13 Novembre 2023
Manovra Maurizio Landini

ROMA – Cresce lo scontro tra governo e sindacati dopo l’annuncio dello sciopero di 24 ore contro la manovra proclamato da Cgil e Uil per venerdì 17 novembre; il primo dei cinque scioperi generali territoriali. La Lega attacca: “Basta con i capricci di Landini, vuole organizzarsi l’ennesimo weekend lungo”, ha detto il ministro delle Infrastrutture e vice premier Matteo Salvini. “Salvini è nervoso perché non può mantenere le promesse della campagna elettorale”, ha replicato il segretario della Cgil Maurizio Landini.

Lo sciopero contro la manovra

Il Carroccio in una nota ha parlato di “incredibile mancanza di ragionevolezza” della Cgil che “ignora l’abc delle mobilitazioni”. Parere opposto della Filt-Cgil, secondo cui la proclamazione dello sciopero è legittima, rispettando i servizi minimi e le fasce di garanzia. Il Partito Democratico invece parla di “un attacco ad un tempo volgare e antidemocratico al diritto di sciopero, al sindacato e ai lavoratori che rappresenta”.

I sindacati incontrano Schillaci

Intanto, le organizzazioni dell’intersindacale dirigenti medici, veterinari e sanitari del Servizio sanitario nazionale, che hanno proclamato lo stato di agitazione della categoria, sono convocate dal ministro della Salute Orazio Schillaci oggi pomeriggio, 13 novembre. L’incontro, si legge nella nota, ha come obiettivo la verifica delle “intenzioni del Governo sulla Legge di bilancio, sul personale sanitario e sul complesso e delicato equilibrio del Servizio Sanitario Nazionale”.

Le pagelle per la manovra

A quasi un mese dall’arrivo del testo della manovra in aula, il percorso non sembra in discesa. Sui contenuti incombono le pagelle previste per oggi da parte della Corte dei Conti, Bankitalia e Confindustria, che si esprimeranno nelle audizioni davanti alle commissioni Bilancio dei due rami del Parlamento. Dopodiché martedì 14 novembre interverrà l’Ufficio parlamentare di bilancio e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in attesa del verdetto dell’agenzia di rating Moody’s sulla situazione del debito italiano e la capacità di risanarlo, previsto per venerdì 17.

L’ingorgo dei decreti

Al Senato, dopo il ciclo delle audizioni, si farà il punto fissando la tabella di marcia della manovra per indicare il termine per presentare emendamenti – almeno da parte delle opposizioni – e successivamente l’avvio della discussione e delle votazioni. Un lavoro che impegnerà la commissione Bilancio e che si incrocerà con l’esame dei decreti in scadenza. Tra i più urgenti da approvare il decreto Proroghe e il cosiddetto Bollette. Ci sono poi le leggi sull’immigrazione, l’emergenza sisma nei Campi Flegrei, la riforma della giustizia penale e la legge annuale sulla concorrenza.

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