Italian Prime Minister Giuseppe Conte (L) with Italian Economy Minister, Roberto Gualtieri, attend a press conference at the end of the Council of Ministers for the Coronavirus emergency at the Palazzo Chigi in Rome, Italy, 05 March 2020. ANSA/ANGELO CARCONI

Covid-19, interviene il Mef"Adotteremo misure vigorosema limitate nel tempo"

Previsto stop alle rate dei mutui Polemiche sul testo del decreto

Città deserte, ristoranti chiusi e alberghi vuoti. Si fatica a stimare i danni che il Covid-19 sta causando all’economia italiana. A questo proposito il Ministero dell’Economia annuncia che sono pronte “adeguate misure di sostegno a favore di lavoratori e imprese su tutto il territorio nazionale ed in particolare nei settori e nei territori più impattati”.

A preoccupare è soprattutto la situazione nelle regioni e province isolate. “Le misure restrittive che sono state prese relativamente a territori di grande rilevanza per l’economia italiana – si legge in un comunicato del Mef – impatteranno su attività economiche legate ai trasporti, all’intrattenimento e alla vita sociale. Tuttavia, va sottolineato che le attività produttive e la pubblica amministrazione continueranno a funzionare regolarmente”. Sulla durata dei provvedimenti, il Ministero sottolinea che “saranno vigorosi ma commisurati alle esigenze e limitati nel tempo”.

Attraverso il vice ministro all’Economia, Antonio Misiani, intervenuto su Radio 24, il governo annuncia “una moratoria molto ampia per i prestiti alle imprese e alle famiglie per garantire liquidità”.

Stop alle rate dei mutui
Tra le misure prese dal governo c’è la sospensione dei mutui sulle prime case degli italiani. Chi, con Isee non superiore ai 30mila euro, sia stato sospeso dall’attività lavorativa oppure abbia subito una riduzione dell’orario di lavoro per almeno trenta giorni potrà chiedere la sospensione delle rate per un periodo al massimo di 18 mesi.
Al fondo nazionale dedicato, gestito da Consap per conto del Ministero dell’Economia, restano a disposizione circa 25 milioni di euro per far fronte a queste richieste. Dote che dovrebbe garantire un’ampia copertura.

Della nuova condizione di sospensione possono fruirne anche i mutuatari che verranno a trovarsi in difficoltà in tutta Italia. Un ampliamento strutturale, non temporaneo, dei potenziali beneficiari, non solo confinato alle aree più a rischio e che si potrà applicare anche quando è stata richiesta la cassa integrazione.

Stop a tutti versamenti e tasse per i commercialisti
Alla luce delle ultime disposizioni della presidenza del Consiglio dei ministri, “è ormai indifferibile un provvedimento a carattere generale per l’intero territorio nazionale che, oltre a sospendere i termini di tutti i versamenti e gli adempimenti tributari, contributivi e assistenziali, sospenda altresì tutti i termini procedimentali e processuali, nonché i termini legali connessi alle procedure esecutive in corso, prevedendo una moratoria anche nella riscossione ordinaria, straordinaria, coattiva e in pendenza di giudizio.

Urgente anche la proroga dei termini per la convocazione delle assemblee di approvazione dei bilanci societari e dei consuntivi degli Enti pubblici e privati”. Lo scrive il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani convinto che “l’emergenza epidemiologica nel nostro Paese e la notevole estensione delle zone in cui sono fortemente limitati gli spostamenti delle persone fisiche mostrano sempre più gravi ricadute che l’emergenza sta provocando, anche sul tessuto socio-economico nazionale”.

Sangalli: “Liquidità alle imprese”

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, in un’intervista al Corriere della Sera chiede al governo “universalità degli ammortizzatori sociali” e “un sistema di indennizzi commisurati alla perdita del fatturato”.
Oltre a un “supporto alla liquidità delle imprese, anche rafforzando strumenti di garanzia come il fondo centrale di accesso al credito”. Inoltre auspica “interventi a sostegno del pagamento degli affitti commerciali” e “investimenti in opere pubbliche e sostegno alla domanda”.

Polemiche sul testo del decreto
Sulle limitazioni degli spostamenti in Lombardia e nelle altre regioni e province interessate dal decreto, si è scatenato il caos sul provvedimento che ammette la circolazione per “comprovate esigenze lavorative”.

È dovuto intervenire il capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, spiegando che “non sono vietati gli spostamenti per motivi di lavoro e salute sul territorio nazionale”.
Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, “limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci attestabili anche tramite autocertificazione”, si legge nella nota diffusa dalla Protezione civile.

Alessandro Rosi

Il basket lo appassiona mentre la scrittura lo emoziona. Nato a Roma nel 1989, intraprende la carriera giuridica fino ad ottenere l’abilitazione alla professione forense, ma nel frattempo viene stregato dal mondo del giornalismo. Come dice John Lennon: “La vita è ciò che ti succede mentre stai facendo altri progetti”.