Miss Italia Flop. Ascolti bassi, ma La7 non molla: “Ci vediamo nel 2015”

incoronazione-Miss-Italia-2014_h_partbMiss Italia che cambia, Miss Italia che annoia. Niente da fare anche quest’anno per il concorso di bellezza adottato da La7 dopo l’abbandono Rai. Anche in questa seconda edizione nella nuova location lo share non riesce a superare il 6,46%. Un punto in più rispetto allo scorso anno, merito forse del cambio di conduzione affidata a Simona Ventura, che però poco può nel salvare le sorti del programma. E non la aiuta neanche la “giuria” presieduta da Alena Seredova e composta da volti noti dello spettacolo e dello sport, spesso arrancanti nel parlare, quasi quanto le Miss quando veniva posta loro qualche domanda, al fine di dimostrare lo spessore intellettivo oscurato dall’avvenente aspetto fisico. Così alla Ventura è toccato tirare avanti la serata tutta da sola.
“La Miss Italia che cambia”, doveva essere. Ma la verità è che questa Miss non vuole cambiare e forse sarebbe meglio che neanche ci provasse. Solo quando iniziano le consuete sfilate in bikini, infatti, lo spettatore incomincia a rilassarsi e a tirare un sospiro di sollievo. Il loro modo di sfilare è sciolto e senza impaccio, non ci si arrampica tra gli “ehm” “ahm” “…cioè…anzi no” e i sorrisi imbarazzati, in risposta alle “sagaci” domande poste dalla giuria, che ti costringono a star col fiato sospeso, facendo il tifo perché almeno una frase venga conclusa.
Abbandonato il copione del “voglio la pace nel mondo”, quest’anno ad accomunare la maggior parte delle Miss era la “semplicità”, a detta di molte loro la caratteristica che più le rappresenta. Anche se magari, vedendo diciottenni già donne fatte e alte due metri, che siano persone semplici non è proprio la prima cosa alla quale pensi. Ma ciò che più ha lasciato perplesso è il concetto di “curvy”, nato per identificare le ragazze burrose, attribuito in questo show a prosperose taglie 40, sul quale ha scherzato anche Selvaggia Lucarelli su Twitter: “Facciamo a capirci: se una ha le tette ed è magra non e’ curvy. È bona”.
All’indomani dell’ennesima disfatta La7 tuttavia non lascia indietro il compagno morente e l’amministratore delegato Marco Ghigliani promette: “Ci vediamo anche nel 2015 su La7″.

Silvia Renda

Silvia Renda

Nata a Lamezia Terme il 20 Aprile 1991. Vive da qualche anno a Roma dove ha conseguito la laurea triennale con votazione 110 e lode in Scienze della comunicazione (percorso giornalismo, uffici stampa e relazioni pubbliche) presso l’Università Lumsa, con una tesi dal titolo “La nuova vecchia retorica politica italiana: comunicazione nell’era della politica pop”. Ha collaborato con redazioni giornalistiche online. E' attualmente praticante della Scuola di Giornalismo dell’Università Lumsa.