ROMA – Dopo quasi un quarto di secolo Moody’s promuove il rating sovrano dell’Italia da Baa3 – il livello più basso dell’investment grade – a Baa2. La decisione dell’agenzia americana riflette la crescente fiducia nelle finanze pubbliche e premia gli sforzi del governo Meloni per ridurre il deficit.
Giorgetti: “Soddisfatti della promozione”
“Siamo soddisfatti della promozione di Moody’s, la prima dopo 23 anni. Un’ulteriore conferma della ritrovata fiducia in questo governo e dunque nell’Italia”, ha commentato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti. Complice della decisione di Moody’s la riduzione del deficit di bilancio per il 2025 al 3% del Pil, con l’esecutivo che punta a scendere anche sotto questa soglia per uscire con un anno di anticipo dalla procedura di infrazione.
Moody’s: “Buoni progressi nel raggiungimento delle milestone del Pnrr”
L’agenzia spiega che “l’upgrade riflette un solido e costante andamento della stabilità politica e delle politiche economiche, che rafforza l’efficacia delle riforme economiche e fiscali e degli investimenti realizzati nel quadro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”. Proprio rispetto al piano europeo, Moody’s sostiene che “l’Italia stia facendo buoni progressi nel conseguimento delle milestone e dei target del Pnrr, collocandosi tra tutti i Paesi dell’Ue come leader per numero di richieste di pagamento e di erogazioni”.
Buone notizie e standard elevati
Ottime notizie per Roma che però dovrà mantenere standard elevati. L’agenzia di rating sottolinea, infatti, che “la riduzione dell’elevato debito italiano dipende da una crescita del Pil relativamente robusta e dall’ aumento degli avanzi primari. Ciò significa che una crescita più lenta o un consolidamento fiscale meno marcato rispetto alle nostre attese comprometterebbe le proiezioni di una riduzione del debito”.
I miglioramenti dei rating italiani da aprile a oggi
Mentre il giudizio positivo di Moody’s corona una serie di miglioramenti di rating per l’Italia partiti a aprile, nello Stivale si attendono tassi d’interesse più bassi sul debito. La prima agenzia a promuovere l’Italia è stata S&P che ad aprile ha alzato il rating dell’Italia a BBB+ da BBB con outlook stabile, confermando questo giudizio nell’ultima revisione. Decisione analoga è stata presa da Fitch il 19 settembre scorso. A metà ottobre invece Dbrs aveva alzato il rating dell’Italia ad A, mentre l’agenzia Dbrs Morningstar lo aveva portato da BBB (High) ad A (Low).


