Angelino Alfano riferisce nellaula del Senato sulle circostanze della morte di Stefano Cucchi, 3 novembre 2009. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Morte di Stefano CucchiSecondo il pm MusaròAlfano indotto a dire falso

Il processo sulla morte del ragazzo vede imputati cinque carabinieri

“In questa vicenda si è giocata una partita truccata, con carte segnate. Una partita giocata sulle spalle di una famiglia: qui c’è in gioco la credibilità di un intero sistema”. A denunciarlo è il pm Giovanni Musarò al processo bis sulla morte di Stefano Cucchi che vede imputati cinque carabinieri. Il pm, oltre a ripercorrere il depistaggio delle indagini, rileva che, stando agli atti, l’allora ministro dell’Interno, Angelino Alfano, fu indotto a dire il falso.

Musarò ha poi proseguito: “Alfano nel corso del question time disse, tra l’altro, che Cucchi era stato collaborativo al momento dell’arresto, omettendo ogni passaggio presso la compagnia Casilina e che era già in condizioni fisiche debilitate quando venne fermato”. “Da qui parte una difesa a spada tratta dell’Arma e si traduce in una implicita accusa nei confronti degli agenti di polizia penitenziaria che avevano preso Cucchi in custodia per il processo”.
Prosegue dunque la ricerca della verità sulla morte del ragazzo romano tra depistaggi e omertà.

Diana Sarti

Nata a Roma nel 1995, si è laureata in scienze politiche alla Luiss. Scrive soprattutto per il web, con particolare attenzione agli esteri. Appassionata di teatro e Giochi olimpici, ha scritto spesso di nuoto e atletica leggera. Viaggiatrice da sempre e poliglotta, parla cinque lingue.